Amatrice, a 3 anni dal terremoto la ricostruzione ancora non decolla

23 agosto 2019

Amatrice 3 anni dopo il sisma del 24 agosto 2016 è ancora un cantiere; la ricostruzione sembra una storia infinita e ancora stenta a decollare. Ad Amatrice, Accumuli e nelle altre cittadine segnate dal devastante terremoto del centro Italia, tra Lazio, Abruzzo e Marche, che causò in tutto 299 morti e oltre 400 feriti, il tempo sembra essersi fermato creando un limbo di polvere e macerie, di morte, alienazione e scoraggiamento. Un’ottantina gli interventi di ricostruzione in cantiere, principalmente per le scuole, l’ospedale, chiese, caserme e municipi per un importo di 120 milioni di euro. Ma c’è sempre tanto da fare, soprattutto per garantire agli abitanti – molti dei quali ancora sfollati – una sistemazione dignitosa.

Nel mese di luglio 2019 anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita nella nuova scuola “Romolo Capranica” ad Amatrice, aveva rimarcato la necessità di una ricostruzione più celere. “Il sogno della realtà concreta della ricostruzione – aveva detto – non si esaurisce nella scuola, deve procedere parallelamente con la stessa velocità in tutti i suoi versanti… gli ospedali, i luoghi di culto, le abitazioni private, le strutture produttive. La ricostruzione è importante per togliere il senso della precarietà che il terremoto ha portato”. Amatrice commemorerà le vittime del sisma con una veglia e una fiaccolata tra le vie della città. Alle 3.36, ora della scossa, i rintocchi di campana, uno per ogni vittima ricorderanno i morti. La Santa Messa sarà celebrata alle 11 al Palazzetto dello Sport. Proseguono intanto anche i processi nei confronti dei presunti responsabili dei crolli di una settantina di edifici che, secondo le accuse, furono costruiti o ristrutturati con materiali scadenti e non a norma.

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