Blocco su Instagram e Facebook a numerosi account del movimento di estrema destra Casapound. Dal primo pomeriggio i profili ufficiali del partito non sono raggiungibili, cosi’ come quelli di numerosi responsabili nazionali, locali e provinciali, compresi quelli degli eletti in alcune citta’ italiane. Restano, invece, consultabili i profili su Twitter. “Si tratta di un attacco senza precedenti. Siamo schifati – ha detto il presidente di Casapound Italia, Gianluca Iannone -. Stanno chiudendo tutti i profili, provinciali, regionali, nazionali e quelli ufficiali, sia del movimento che del blocco studentesco. Stanno arrivando le notifiche a tutti, anche ai responsabili del Primato Nazionale (il quotidiano del movimento, ndr). Una situazione che rispecchia la situazione attuale del governo della poltrona – ha continuato Iannone-. Intenteremo una class action urgente contro un atto di una prevaricazione vergognosa”.
Con il provvedimento di oggi, dunque, e’ ormai definitivo l’oscuramento, da parte di Facebook, delle pagine di CasaPound e Forza Nuova e dei relativi profili social. Non c’e’ lo zampino delle forze dell’ordine o della magistratura. La decisione, adottata direttamente dal sito web fondato da Zuckerberg, non e’ necessariamente legata a specifici e recenti episodi ma e’ piuttosto frutto di un lungo processo di analisi e valutazione di quanto detto e scritto in questi mesi dalle organizzazioni e dai singoli militanti. Del resto la ‘policy’ parla chiaro, perche’ Facebook da sempre banna individui o gruppi che proclamano missioni violente o che incitano all’odio o che sono coinvolti in azioni violente, come puo’ essere, ad esempio, una manifestazione. Questo indipendentemente dall’ideologia o dalla motivazione.
Un soggetto e un’organizzazione vengono definiti pericolosi sulla base di alcuni segnali oggetto di monitoraggio: e cioe’ se hanno promosso o direttamente compiuto atti di violenza contro persone sulla base di fattori come razza, etnia o nazionalita’; se si autodefiniscono o si identificano come seguaci di un’ideologia di odio; se usano discorsi di odio o insulti nella loro sezione Informazioni su Facebook, Instagram o su un altro social media; se hanno gestito pagine o gruppi che sono stati rimossi da Facebook, o account rimossi da Instagram, per aver pubblicato contenuti che non rispettano le ‘policy’ contro l’incitamento all’odio. I partiti e i movimenti politici, cosi’ come gli individui e tutte le altre organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare questi standard e, se una pagina o una persona violi ripetutamente questi standard della community, c’e’ la rimozione immediata dalla piattaforma.
“Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram”. E’ quanto intanto spiega un portavoce di Facebook a proposito dell’oscuramento delle pagine di Casapound e Forza Nuova. “Per questo motivo – si spiega – abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose, che vieta a coloro che sono impegnati nell'”odio organizzato” di utilizzare i nostri servizi. Candidati e partiti politici, cosi’ come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia. Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno piu’ essere presenti su Facebook o Instagram”.