All’Anm si apre la crisi. Area, Unicost e Autonomia e Indipendenza hanno chiesto la “convocazione urgente” di una riunione con all’ordine del giorno il rinnovo della giunta guidata da Pasquale Grasso. La ragione e’ il documento approvato ieri dalla corrente del presidente dell’Anm, Magistratura Indipendente, che ha invitato i consiglieri autosospesi per lo scandalo nomine a rientrare al Csm. Una presa di posizione in aperto contrasto con il documento approvato da tutta l’Anm qualche giorno fa che invece aveva chiesto le dimissioni dei consiglieri. Il caos delle procure è stato provocato dall’inchiesta della procura di Perugia, in cui è rimasto coinvolto l’ex numero uno dell’Anm Luca Palamara, e che ha travolto il Csm.
“Il documento adottato all’unanimita’ dall’Assemblea nazionale di Magistratura Indipendente, tenuta ieri a Roma – si dice nel documento che sfiducia la giunta guidata da Grasso – si pone in netta contrapposizione con il documento deliberato dal Comitato Direttivo Centrale dell’Anm ed esclude la possibilita’ di proseguire l’esperienza dell’attuale Giunta che vede la presenza e la presidenza di Magistratura Indipendente”.
La richiesta ai Consiglieri del Csm di M.I. autosospesi di riprendere la loro attivita’ “crea un incidente istituzionale senza precedenti e potrebbe condurre all’adozione di riforme dell’Organo di autogoverno dal carattere ‘emergenziale’ con il rischio di alterarne il delicato assetto voluto dalla Costituzione a garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura senza risolvere i problemi posti dalle gravi recenti vicende”. “Magistratura Indipendente – accusano i Componenti del Comitato Direttivo centrale di AreaDG, Unicost ed Autonomia e Indipendenza – si assume di fronte alla magistratura ed al Paese la grave responsabilita’ di quanto sta accadendo”.
L’attuale Giunta, per il sistema di rotazione stabilito nel 2016 quando inizio’ il suo mandato il ‘parlamentino’ in carica, e’ presieduta dallo scorso aprile da Pasquale Grasso, esponente di Magistratura Indipendente. Ieri Grasso si e’ astenuto dal votare il documento con cui l’assemblea del suo gruppo, all’unanimita’, ha rinnovato la fiducia ai 3 togati di MI autosospesi dal Csm Antonio Lepre, Corrado Cartoni e Paolo Criscuoli – che, da quanto sembra emergere dalle carte dell’inchiesta di Perugia, avrebbero preso parte a incontri con i deputati Pd Luca Lotti e Cosimo Ferri, il pm di Roma Luca Palamara e con il togato di Unicost Gianluigi Morlini (anche lui autosospeso dal Csm) sulle nomine negli uffici giudiziari, in primis la procura di Roma – invitandoli a riprendere la loro attivita’ a Palazzo dei Marescialli. Una linea opposta a quella che invece era stata definita dell’Anm che, mercoledi’ scorso, aveva sollecitato le dimissioni dei 4 autosospesi.