La donna che ha chiamato in causa il principe Andrea di Inghilterra in un processo celebrato a Miami, in Florida, accusandolo di averla costretta a ripetuti rapporti sessuali quando ancora minorenne, ha annunciato che non si lascerà “intimidire né ridurre al silenzio”.
Conosciuta solo con lo pseudonimo di “Jane Doe #3”, ha raccontato di essere stata ripetutamente “costretta ad avere rapporti sessuali” con il principe, che porta il titolo di duca di York, quando aveva appena 17 anni a Londra, New York e in un’isola privata dei Caraibi di proprietà del ricchissimo banchiere americano Jeffrey Esptein. La donna sostiene di aver agito proprio su ordine di Epstein, amico intimo del duca di York e che nel 2008 è stato condannato per essere ricorso a delle prostitute minorenni. Nessuna data è stata precisata, ma “Jane Doe #3” afferma di essere stata la schiava sessuale del banchiere fra il 1999 e il 2002.
La donna cita anche Alan Dershowitz che è uno degli avvocati di Epstein e uno dei giuristi americani più in vista. Interpellato dall’Afp, Dershowiz, professore ad Harvard, ha negato categoricamente un suo coinvolgimento e accusato la donna di aver “inventato questa storia da capo a piedi” per poter estorcere denaro a Epstein.
“Sono bianca come la neve e mi difenderò perché non ho niente da nascondere”, ha annunciato.
“Questo tipo di attacchi aggressivi contro di me è esattamente la ragione per la quale le vittime di abusi sessuali restano in silenzio e questo è stato anche il mio caso. Ma cambierà. Non mi lascerò intimidire né ridurre al silenzio”, ha detto ancora la donna in un comunicato fatto pervenire al Guardian.
Non è la prima volta che il nome del principe Andrea, terzogenito della regina Elisabetta II e quinto nell’ordine di successione al trono britannico, è citato nell’ambito di questa vicenda. Ma questa volta anche Buckingham Palace, che generalmente serba un religioso silenzio in simili circostanze, ha reagito smentendo seccamente qualsiasi coinvolgimento del duca di York.