A pochi giorni dal G7 di Biarritz il tema del ripristino del G8 con il ritorno della Russia al tavolo delle grandi potenze mondiali, lanciato dal presidente americano Donald Trump martedi’, continua a tenere banco. Il Cremlino ha risposto ufficialmente che “non e’ un obiettivo di per se'” per Mosca, la quale preferisce il formato piu’ inclusivo del G20, che comprende anche Cina, India e altri Paesi importanti. Come ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, “la Russia pensa che ora non sia molto efficace discutere di questioni globali, di geopolitica, sicurezza ed economia senza Cina, India e un’altra serie di Paesi”. L’idea e’ stata bocciata dall’Ue che da Bruxelles ha fatto sapere che al vertice si schierera’ contro la riammissione di Mosca, la cui esclusione – dettata dall’annessione della Crimea e l’aggressione dell’Ucraina orientale nel 2014 – e’ ancora valida dal momento che la situazione non e’ cambiata.
Agli occhi del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk – ha fatto sapere un alto funzionario Ue – reintegrare il leader russo, Vladimir Putin, “sarebbe un segnale controproducente di debolezza”. Invariata quindi la posizione europea, che chiede al leader del Cremlino il rispetto degli accordi di Minsk sull’Ucraina, prima del ritorno alle riunioni dei grandi. Proprio da Kiev, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha fatto sapere di aver ricevuto dal premier britannico, Boris Johnson, l’assicurazione che Londra e’ contraria a invitare Mosca a tornare nel G7 facendo rinascere il G8, come ipotizzato da Trump. In una conversazione telefonica tra i due leader, “e’ stato notato che e’ impossibile ripristinare l’adesione della Russia al G7, finche’ la Russia viola sistematicamente il diritto internazionale e mina la sicurezza del mondo e dell’Europa”.
Una posizione che verra’ ribadita da Johnson al summit a Biarritz. Intanto, la societa’ civile cerca di riportare l’attenzione sul tema cardine del vertice, quello delle disuguaglianze: per Oxfam Italia bisogna passare dalle parole a fatti concreti, con misure efficaci e coordinate. “Il rischio che il tema rimanga confinato a mere dichiarazioni di intenti, non tradotte in azioni concrete, appare elevato”, ha sottolineato il senior advisor Francesco Petrelli. Come ricorda l’organizzazione, a meta’ 2018, nei Paesi del G7 il top-10% possedeva oltre la meta’ della ricchezza nazionale, la meta’ piu’ povera della popolazione non piu’ del 10%. Forte invece la protesta delle 32 le associazioni ambientaliste nazionali e locali che fanno parte di Reseau action climat (Rac) che hanno annunciato il boicottaggio dell’appuntamento internazionale, accusando l’Eliseo di cercare di impedire la partecipazione della societa’ civile, sia dando pochi accrediti che negando l’accesso alle Ong sia al summit che al centro stampa.