Gli Usa fuori dalla Nato, il “pallino” di Trump e che fa tremare la sicurezza nazionale

Gli Usa fuori dalla Nato, il “pallino” di Trump e che fa tremare la sicurezza nazionale
16 gennaio 2019

Molte volte, nel corso del 2018, Donald Trump ha privatamente confessato la sua intenzione, potenzialmente distruttiva per la Nato, di portare gli Stati Uniti fuori dall’Alleanza atlantica. Un’idea a cui il presidente americano non avrebbe mai rinunciato del tutto e che continua a destare seria preoccupazione tra i sostenitori dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord e in taluni ambienti della stessa amministrazione di Washington.

Secondo alcune indiscrezioni rilanciate nelle ultime ore dal New York Times, attuali esponenti ed ex sostenitori della Nato hanno confessato il timore che Trump possa tornare alla sua minaccia in un momento in cui le spese militari degli alleati continuano a rimanere indietro rispetto agli obiettivi stabiliti dal presidente Usa. Una preoccupazione che serpeggia ormai da settimane anche tra numerosi funzionari della Sicurezza nazionale già in fibrillazione – secondo il quotidiano – per i presunti tentativi di Trump di tenere segrete le sue relazioni con il presidente russo Vladimir Putin e altri importanti membri del governo di Mosca. Un ritiro di Washington dall’Alleanza, in vigore dal 1949, “sarebbe una delle cose più dannose che un presidente potrebbe fare agli interessi degli Stati Uniti”, ha commentato Michèle A. Flournoy, sottosegretario alla Difesa quando alla Casa Bianca l’inquilino era Barack Obama. “Distruggerebbe oltre 70 anni di accurato lavoro fatto da più amministrazioni, repubblicane e democratiche, per creare forse l’alleanza più potente e vantaggiosa della storia”, ha aggiunto. “E sarebbe il successo più eccezionale che Vladimir Putin potesse sognare”.

Della stessa opinione è l’ex comandante supremo della Nato, James G. Stavridis, secondo il quale un ritiro americano dall’Alleanza sarebbe “un errore geopolitico di proporzioni epiche”. “Anche solo discutere dell’idea di lasciare la Nato – per non parlare del fatto di farlo davvero – sarebbe il dono del secolo per Putin”, ha argomentato l’ammiraglio. L’idiosincrasia di Trump per le alleanze e gli impegni americani nei confronti delle organizzazioni internazionali, d’altra parte, non è un segreto. Il presidente ha ripetutamente e pubblicamente sfidato la bontà di accordi multilaterali, partenariati militari ed economici, patti commerciali e ambientali; ha messo in discussione l’alleanza militare degli Stati Uniti con la Corea del Sud e il Giappone, ed ha annunciato un ritiro delle truppe americane dalla Siria senza prima consultare gli alleati della coalizione a guida americana contro i jihadisti dello Stato islamico. Un atteggiamento a cui, seppure in minima parte, anche la Nato ha già pagato dazio. L’Alleanza aveva programmato di tenere ad aprile prossimo una riunione dei suoi leader a Washington per celebrare il 70esimo anniversario, un evento simile a quello ospitato nel 1999 dall’allora presidente Bill Clinton in occasione dei 50 anni.

Ma l’incontro di quest’anno è stato declassato a una riunione di ministri degli Esteri, anche a causa del diffuso timore che Trump potesse trasformare il vertice in un’occasione per rinnovare i suoi attacchi contro l’Alleanza. La riunione, inoltre, è stata spostata a fine 2019 e non avrà luogo a Washington. In ogni caso, qualunque tentazione di Trump riguardo alla Nato dovrà scontrarsi con una risposta dal Congresso, mai tenero in fatto di modifiche alla politica Usa in funzione anti-russa. E dovrà inevitabilmente sottostare ad alcuni vincoli procedurali. I membri della Nato possono infatti ritirarsi dopo un periodo di notifica di un anno, ai sensi dell’articolo 13 del Trattato di Washington. E un tale ritardo darebbe al Congresso il tempo di provare a bloccare qualsiasi tentativo da parte della Casa Bianca. “È allarmante che il presidente continui a sostenere falsamente che la Nato non contribuisce alla sicurezza globale degli Stati Uniti o della comunità internazionale”, ha commentato la senatrice Jeanne Shaheen. Democratica del New Hampshire, è tra i parlamentari che con più forza sostengono una legislazione che impedisca a Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’Alleanza. “Il Senato lo sa benissimo ed è pronto a difendere la Nato”.

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