Maurizio Zamparini, il figlio Paolo Diego, il commercialista di Gallarate Anastasio Morosi, il presidente e il consigliere delegato di Alyssa, Luc Braun e Jean Marie Poos, di nazionalita’ lussemburghese. Sono cinque degli otto indagati dell’inchiesta della Procura sul Palermo calcio, che ruota attorno al vulcanico patron friulano. Alyssa e’ una societa’ anonima, con sede in Lussemburgo, che acquisi’ la Mepal, altra azienda collegata alla societa’ rosanero, di cui detiene il marchio e il merchandising. La cessione sarebbe stata fittizia, ipotizza il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, e l’unico scopo sarebbe stato quello di realizzare plusvalenze in realta’ inesistenti, dato che tutte e tre le societa’, il Palermo, Mepal e Alyssa, sono riferibili sempre a Zamparini. Cio’ nonostante, non fecero un bilancio consolidato, di gruppo, e avrebbero consentito al presidente di impossessarsi di beni aziendali, sopravvalutando Mepal in ragione dei compiti che le erano stati assegnati, costruire e gestire impianti sportivi, fra cui il nuovo stadio del capoluogo siciliano, la cui realizzazione e’ pero’ tutt’altro che prossima. La Finanza e’ gia’ stata due volte nella sede della societa’, in viale del Fante, la prima il 7 luglio, la seconda giovedi’, non per una perquisizione ma per ottenere la consegna di atti. Obiettivo del pool coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, che indaga per riciclaggio anche transnazionale, autoriciclaggio, appropriazione indebita e falso in bilancio, e’ pure la verifica della tenuta finanziaria del club, in vista della possibile istanza di fallimento, che rientra tra le prerogative civili dei pm e che potrebbe fare scattare il piu’ grave reato di bancarotta.