Estrazioni petrolio, intercettazioni della Guidi. La ministra al suo compagno indagato: “L’emedamento? Lo faremo passare”

Estrazioni petrolio, intercettazioni della Guidi. La ministra al suo compagno indagato: “L’emedamento? Lo faremo passare”
31 marzo 2016

di Maurizio Balistreri

#guidiRischia di scoppiare a livello nazionale il caso Potenza dopo le inchieste sulla gestione dei rifiuti liquidi prodotti dal C.O.V.A. (Centro Olio Val d`Agri) di Viggiano, in provincia di Potenza, nell`ambito della concessione “Val d`Agri”, che ha portato oggi a cinque arresti ai domiciliari a carico di funzionari e dipendenti dell’Eni e 37 indagati. Una inchiesta che si compone di due filoni: uno per reati ambientali e il secondo, denominato “Tempa Rossa”, che ha consentito di scoprire un “ben sperimentato e consolidato sistema di malaffare caratterizzato da tutta una serie di reati contro la pubblica amministrazione”, affermano gli inquirenti, nel quale sarebbero emerse alcune intercettazioni che riguardano l’imprenditore e compagno del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi (foto), Gianluca Gemelli, che figura tra gli indagati. Il compagno della ministra è indagato per traffico di influenze illecite perché, si legge nel capo d’imputazione contenuto nell’ordinanza di misure cautelari, “sfruttando la relazione di convivenza che aveva col Ministro allo Sviluppo Economico indebitamente si faceva promettere e otteneva da Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total le qualifiche necessarie per entrare nella bidder list delle società di ingegneria della multinazionale francese, e partecipare alle gare di progettazione ed esecuzione dei lavori per l’impianto estrattivo di Tempa Rossa”. Il 5 novembre del 2014, dopo la bocciatura di un emendamento inserito nel decreto “Sblocca Italia”, Gemelli chiama la compagna e lei lo rassicura: “Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se è d’accordo anche Mariaele (il ministro Boschi, specificano gli investigatori) quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte, alle quattro di notte”.

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M5S “Scandalo “Tempa Rossa” a Potenza si dimettano i ministri Guidi e Boschi la misura è colma si devono vergognare a andare a casa subito”. Lo annunciano Michele Dell’Orco, capogruppo M5s Camera e Nunzia Catalfo, capogruppo M5s al Senato. “Ora si capisce il perché il Pd ed il governo tifano per l’astensione sul referendum delle trivelle che intacca gli interessi delle compagnie petrolifere – continuano Dell’Orco e Catalfo – il fidanzato della Guidi indagato dalla Procura concordava con l’amata emendamenti a favore degli impianti “Tempa Rossa” di Total legati al deleterio provvedimento “Sblocca Italia” e la Guidi chiedeva a sua volta l’avallo della Boschi”. “Guarda caso il progetto è quello ‘Tempa Rossa’ contro il quale il Movimento 5 Stelle si batte da oltre due anni”, continuano i capigruppo M5s. “La miglior risposta a queste indecenze oltre alle dimissioni di Guidi e Boschi è andare tutti a votare domenica 17 aprile e votare SI contro le trivellazioni marine”. concludono i pentastellati.

LEGA  “Lo scandalo Guidi? È l’ennesimo, mostruoso conflitto d’interesse di questo governo. Più che Guidi o Boschi la vera responsabilità è quella di Matteo Renzi. È lui che deve dimettersi. Al confronto Berlusconi era un principiante”. Lo dichiara Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini.

SI “Gli arresti effettuati a Potenza, il coinvolgimento come indagato del compagno della ministra Guidi e l’intercettazione nella quale la stessa ministra preannuncia al compagno l’approvazione di un emendamento a vantaggio delle sue aziende gettano una luce torbida e inquietante sull’intero approccio del governo al nodo cruciale delle risorse energetiche”. Lo affermano i capigruppo di Sinistra italiana Arturo Scotto e Loredana De Petris. “Dal depotenziamento senza precedenti dei fondi per le energie alternative allo sfrontato tentativo di sabotare il referendum sull trivellazioni, passando per l’emendamento a favore della Total su cui si appunta l’indagine, l’intero operato del governo appare chiaramente teso ad avvantaggiare i petrolieri e le grandi aziende a scapito del Paese e dell’ambiente”, proseguono i capigruppo di Si. “E’ evidente – concludono Scotto e De Petris – che la ministra Guidi deve dimettersi immediatamente. Abbiamo già preparato una mozione di sfiducia che ora proporremo a tutte le forze d’opposizione. Ma è altrettanto evidente che questa vicenda non chiama in causa solo lei ma l’intero governo”.

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