Fabio Fazio verso il trasloco a Rai2 nella prossima stagione: e’ l’ipotesi – a quanto si apprende – che sta prendendo corpo in queste ore, frutto della trattativa che va avanti da tempo tra l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, e il conduttore di Che tempo che fa. I due si sono visti oggi a Milano: un incontro cordiale – al netto delle tensioni politiche – in cui l’ad ha ribadito la volonta’ di valorizzare Fazio come “risorsa”, pur rivedendo i termini del suo contratto con la Rai (che scade nel 2021) in linea con la razionalizzazione dei compensi prevista dal piano industriale per tutti i talent. A rafforzare l’ipotesi di un passaggio alla seconda rete, il rapporto consolidato tra Fazio e il direttore Carlo Freccero, che con il conduttore ha condiviso le stagioni gloriose di Quelli che il calcio e di Anima mia.
Sulla vicenda si fara’ il punto nel cda straordinario si terra’ venerdi’ alle 15, su richiesta di quattro consiglieri, Rita Borioni (Pd), Beatrice Coletti (M5S), Giampaolo Rossi (Fdi) e Riccardo Lagana’ (eletto dai dipendenti): un fronte trasversale che ha messo in minoranza il consigliere di area Lega Igor De Biasio, ‘obbligando’ di fatto il presidente Marcello Foa alla convocazione. Un pressing legato allo stop alle ultime tre puntate di Che fuori tempo che fa deciso in autonomia dalla direttrice di Rai1 Teresa De Santis, senza informare i vertici dell’azienda. Trattativa in corso, anche se l’azienda non conferma, per l’approdo sulla Rai di un altro big della tv dal prossimo autunno. Rosario Fiorello potrebbe diventare il nuovo volto di punta di Rai Play con un programma che sara’ poi spalmato anche su altre reti e su Radio Rai.
A condurre la trattativa sarebbe proprio il direttore di Radio Rai Roberto Sergio. E’ rinviato, intanto, a dopo le europee il dibattito in Commissione di Vigilanza sulla risoluzione contro il doppio incarico a Marcello Foa, presidente della Rai e di Rai Com, proposta dal Pd. Il voto si terra’ nella settimana che inizia il 28 maggio. Favorevoli allo slittamento del voto i partiti della maggioranza e Fratelli di Italia, contrari il Pd e LeU che avrebbero voluto votare prima delle elezioni. Le posizioni di Lega e Cinque Stelle sono pero’ tutt’altro che coincidenti: secondo i parlamentari del Carroccio, a differenza degli alleati del Carroccio, i due incarichi sono perfettamente compatibili. “Fanno solo melina”, e’ l’accusa del Pd.