Insulti social a Bellanova, Pd-Fi-Leu la difendono

Insulti social a Bellanova, Pd-Fi-Leu la difendono
Teresa Bellanova
6 settembre 2019

Insultata sui social network per la sua licenza media e per il vestito indossato durante il giuramento da ministra dell’Agricoltura al Quirinale: un abito di chiffon e organza con balze di un blu elettrico che, in verità, ha spezzato e ravvivato il nero predominante della cerimonia nel salone delle Feste. Comincia in modo spiacevole l’avventura di Teresa Bellanova nel governo Conte II. A difenderla, immediatamente, è il segretario del suo partito, il Pd, Nicola Zingaretti, che si schiera “con Teresa Bellanova senza se e senza ma”. Nessun commento finora da Lega e Fdi, né dagli ‘alleati’ M5s.

Pd, Fi e Leu elogiano il suo curriculum “impeccabile”, per usare le parole di Carlo Calenda: pugliese, classe 1958, senatrice Pd, renziana, un passato nella Cgil e, appena ventenne, sindacalista nel settore dei braccianti. Poi viceministro dello Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni. “La ministra Teresa Bellanova ha dimostrato impegno e competenza fin dalla più giovane età. Combatterò i suoi provvedimenti quando mi troveranno in disaccordo, come la democrazia ci consente. Si vergogni chi la insulta per l`abito, l`aspetto e il titolo di studio”, osserva la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna. E sempre da Fi Renata Polverini si dice “certa che Teresa ha subito e sconfitto ben altre discriminazioni ed intimidazioni nella vita e che quella, volgare e penosa, sul titolo di studio le scivolerà addosso. Anzi, sarà lei ad insegnare qualcosa ai colleghi…”.

“Prendere di mira una persona per il suo aspetto fisico o per il suo abbigliamento – scrive l’ex ministra Beatrice Lorenzin, deputata di Civica Popolare – denota la penuria di argomenti e qualifica chiaramente il livello culturale di chi esprime questi giudizi. Esprimo, oltre agli auguri di buon lavoro, totale solidarietà alla ministra Teresa Bellanova per gli insulti ricevuti frutto di un odioso sessismo figlio di un clima retrogrado sulle donne ancora molto presente nel paese. C`è` davvero molto da fare per le donne e la crescita della consapevolezza della cultura di genere, contro la cultura dell`odio di cui spesse sono le principali vittime.in questo ultimo anno la guardia è stata abbassata è ora di riprende il cammino”.

La vicepresidente del Senato Anna Rossomando, Pd, manda “un abbraccio a Teresa Bellanova, alla quale rinnovo le mie congratulazioni e la stima che merita. Teresa, il tuo lavoro, le tue lotte sono il miglior curriculum che accompagneranno la sfida che sei stata chiamata a intraprendere. Noi saremo al tuo fianco. Buon lavoro Ministra!”. E anche un’altra ministra del neonato governo Conte II si schiera a difesa della collega: “Al fianco di Teresa Bellanova, perché il lavoro nobilita sempre. Viviamo in un paese dove il bracciante è una risorsa preziosa e può diventare ministro”.

La difende anche chi, come Nicola Fratoianni, deputato di Leu, ha avuto “in questi anni mille motivi politici di scontro con Teresa Bellanova. Ma – dice il leader di Sinistra Italiana – mai si può pensare di utilizzare l`aspetto fisico come clava per colpire e offendere. Mai in politica si può pretendere di stabilire le capacità politiche e umane di una persona, solo sulla base del titolo di studio. Perché ci sono percorsi di vita, di lavoro e di lotta, che valgono tanto quanto un paio di lauree”. Travolto da una valanga di insulti, a sua volta, Daniele Capezzone, ex deputato radicale, uno dei primi ieri a sbeffeggiare via twitter la ministra Bellanova commentando la sua ‘mise’ con un offensivo “Carnevale? Halloween?”. Oggi Capezzone twitta: “Fare una battuta su un vestito (ripeto: su un vestito) e ricevere minacce, anche di morte, con ampia mobilitazione di troll. Più il tentativo di qualche furbetto di attribuirmi considerazioni (mai fatte) su donne e corpi. In tanti non ci faremo intimidire da questo squadrismo”.

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