La nuova riforma dello sport che non piace a Malagò

La nuova riforma dello sport che non piace a Malagò
Giovanni Malagò, presidente Coni, con Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ANSA
31 gennaio 2019

“Mi sono battuto per evitare questo nome che sinceramente non condivido, è molto inflazionato”. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha commentato così la denominazione ‘Sport e salute’ scelta dal Governo per sostituire la Coni servizi, cassaforte dello sport italiano. Malagò, durante la conferenza stampa in corso all’aula magna dell’Acqua Acetosa di Roma, ha ricordato poi che è in corso un “dialogo quotidiano” tra le parti “perché ci sono ancora aspetti legati al perimetro di azione del Coni” all’interno della riforma, e che segue a una prima fase in cui “c’è stato stupore e dispiacere soprattutto per aspetti formali con cui si è arrivati a questo punto, dalla mattina alla sera, senza sapere nulla”.

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Sulla riforma dello sport dice: “Plaudo e sono felice e orgoglioso che ci sia uno Stato che ci metta la testa, la volontà e il desiderio di investire di più in questi settori. Personalmente avrei fatto una società a parte svuotando la Coni Servizi di tutti quei temi che devono rientrare nell’ambito e nelle responsabilità di ‘Sport e Salute’, come promozione, dell’impiantistica e mondo della scuola”. “Dico che utilizzare il sistema Coni può anche avere una logica – ha concluso – vedremo la storia se lo dimostrerà. Io faccio il tifo affinché ci siano dei risultati, anche se ci sono situazioni da verificare in futuro. Di natura sono ottimista”.

COSA PREVEDE IL NUOVO PROVVEDIMENTO 

Il provvedimento di riforma del sistema sportivo italiano contiene in primo luogo il riordino del Coni, il cui perimetro di competenze viene circoscritto come previsto dalla Finanziaria per il 2019 all`attività olimpica e di alto livello. Il Governo potrà essere delegato a emanare nuove regole che rendano effettiva la piena autonomia gestionale e contabile delle federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate, degli enti di promozione sportiva e delle associazioni benemerite rispetto al Coni.

Il Coni potrà avere poteri di controllo sulle federazioni solo in caso di accertate gravi irregolarità nella gestione o di gravi violazioni dell’ordinamento sportivo da parte degli organi federali, o nel caso che non sia garantito il regolare avvio e svolgimento delle competizioni sportive. Ovvero in caso di constatata impossibilità di funzionamento dei medesimi. La riforma prende poi in esame il trasferimento del titolo sportivo. La cessione, il trasferimento o l’attribuzione a qualunque titolo del titolo sportivo sono effettuate solo previa valutazione del valore economico del titolo medesimo tramite perizia giurata di un esperto nominato dal presidente del Tribunale.

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Inoltre nel caso di default o insolvenza din un una società professionistica l`attribuzione del titolo è condizionata oltre al rispetto delle prescrizioni della singola Federazione sportiva, al versamento del valore economico del titolo. Prevista inoltre una delega al Governo per la riforma della professione di agente sportivo. Sono poi previste misure per contrastare la violenza in occasione di manifestazioni sportive, rafforzando la possibilità del questore di disporre dei Daspo contro chi sia stato coinvolto o anche solo denunciato per episodi di violenza, anche all`estero o per eventi che si svolgano all`estero. Il Governo punta a semplificare e accelerare le procedure amministrative e ridurre i termini dell`iter della legge sugli stadi.

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