“L’albergo non esiste più”, recuperate tre vittime. Otre trenta i dispersi, procura apre inchiesta

“L’albergo non esiste più”, recuperate tre vittime. Otre trenta i dispersi, procura apre inchiesta
19 gennaio 2017

“Sono state recuperate e messe in sicurezza due persone, mentre tre persone sono state ritrovate senza vita” ha annunciato il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Il bilancio delle vittime, purtroppo cresce. E stando alle ultime notizie, il dramma del Gran Sasso potrebbe rivelare ulteriore vittime, tenuto conto che è arrivata la notizia che nell’albergo di Rigopiano, investito da una valanga, c’erano 35 persone (anche se quelle registrate in questura erano meno: 22 turisti, fra i quali alcuni bambini, e 7 dipendenti). Uno dei due sopravvissuti è ricoverato all’ospedale di Pescara in stato di ipotermia. Le sue condizioni sono gravi. Anche l’altro è stato trasportato in ospedale. “Sono salvo perché ero andato a prendere una cosa in automobile. Mia moglie e i miei due figli sono rimasti in albergo” ha detto ai medici, secondo quanto riferiscono i giornali locali. Si chiama Giampiero Parete, ha 38 anni ed è residente a Montesilvano. È stato lui a chiamare i soccorsi. “È arrivata la valanga – ha riferito ai sanitari – sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire”.

L’ALBERGO NON ESISTE PIU’ “L’albergo non esiste piu’, e’ completamente distrutto”. Le prime, sommarie descrizioni dei vigili del fuoco arrivati via terra rendono bene il senso della tragedia di Farindola, in provincia di Pescara, dove l’albergo Rigopiano e’ stato travolto da una valanga. I soccorritori hanno gia’ estratto dalle macerie tre cadaveri, ma alla conta mancherebbero una trentina tra clienti e dipendenti della struttura: le unita’ cinofile sin qui non hanno raccolto segnali, e con il passare del tempo la speranza di trovare dei superstiti diventa sempre piu’ remota. Ci sono volute ore alla colonna dei soccorsi ‘pesanti’ per arrivare nella zona coperta da metri di neve. I primi aiuti, quelli degli uomini del soccorso alpino del Cai e della Guardia di finanza, erano giunti sugli sci nella notte: due persone che si trovavano all’esterno della struttura erano state messe in salvo ma con la luce dell’alba la situazione e’ apparsa in tutta la sua drammaticita’: “l’hotel – racconta Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei vigili – e’ stato investito dalla valanga, che l’ha oltrepassato, seppellendolo”.

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APERTA INCHIESTA Ci sono “tonnellate di neve, tronchi di albero e detriti ovunque. E materassi trascinati a centinaia di metri”. Mentre la Procura di Pescara apre un’inchiesta ipotizzando l’omicidio colposo e i parenti degli ospiti del Rigopiano vengono accolti in una struttura ad hoc, emergono le prime storie. “Giampiero Parete (uno dei due superstiti, ndr) sta bene ma e’ preoccupato per i suoi due figli di 6 e 8 anni e per la moglie – spiega Quintino Marcella, ristoratore e datore di lavoro di Parete -. La moglie aveva mal di testa e aveva bisogno di una medicina che era in macchina. Giampiero e’ uscito dall’albergo ed e’ andato in auto. Mentre stava tornando verso l’hotel ha sentito rumori e scricchiolii e ha visto la montagna che cadeva”. Sempre secondo Marcella, “tutti gli ospiti dell’albergo avevano pagato e avevano raggiunto la hall pronti per ripartire non appena sarebbe arrivato lo spazzaneve”. A Farindola “e’ accaduto qualcosa di straordinario – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio -. All’abbondante nevicata si sono sommate le scosse di terremoto. Le polemiche oggi non servono, serve solo la speranza che all’interno dell’albergo non ci sia una tragedia”. E “c’e’ bisogno anche di una grande solidarieta’ tra le istituzioni”.

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