Il leader nord-coreano, Kim Jong-un, ha invitato Papa Francesco a Pyongyang. L’annuncio e’ arrivato dal portavoce della Casa Blu, l’ufficio presidenziale sud-coreano, Kim Eui-kyeom, che ha annunciato il viaggio in Europa del presidente sud-coreano, Moon Jae-in, al via la settimana prossima. Sara’ proprio Moon a portare l’invito al Santo Padre. Ed e’ l’ultimo mossa, ancora una volta a sorpresa, di un giovane dittatore a cui piace giocare una partita a scacchi con la comunita’ internazionale “Il presidente Kim ha detto che accogliera’ calorosamente il Papa, se visitera’ Pyongyang”, ha spiegato il portavoce. Moon sara’ in Vaticano il 17 e 18 ottobre prossimi e riferira’ a Papa Francesco l’invito di Kim, oltre a cercare il sostegno del Papa negli sforzi per la pace e la stabilita’ nella penisola coreana.
Il viaggio del presidente sud-coreano in Europa si svolgera’ tra il 13 e il 21 ottobre, e Moon partecipera’ al prossimo vertice Asem (Asia-Europe Meeting) che si terra’ a Bruxelles il 18 e 19 ottobre. Corea del Nord e Vaticano non hanno rapporti diplomatici, ma l’invito non e’ il primo rivolto a un Pontefice dal regime della famiglia Kim. Era gia’ accaduto nel 2000, quando fu il padre di Kim, Kim Jong-il, a invitare a Pyongyang l’allora Papa Giovanni Paolo II, anche se all’invito non segui’ una visita. La liberta’ religiosa in Corea del Nord e’ pressocche’ confinata ad alcune strutture che possono operare sotto il controllo dello Stato e l’unica Chiesa Cattolica operante in Corea del Nord, scrive oggi il Japan Times, non e’ riconosciuta dal Vaticano: prima che andasse al potere in Corea del Nord il nonno di Kim – Kim Il-sung, fondatore del Paese – Pyongyang era nota per avere piu’ cristiani di qualsiasi altra citta’ nella penisola coreana.
L’invito di Kim al Papa ha gia’ generato i primi commenti. Tra questi, il quotidiano giapponese cita quello di Mintaro Oba, ex funzionario del Dipartimento di Stato Usa. “L’invito di Kim Jong-un al Papa a Pyongyang e’ una mossa coraggiosa e inaspettata”, ha commentato su Twitter, “ma fa interamente parte del desiderio della Corea del Nord di avere il controllo della narrativa globale pubblica, e di modellare un discorso in cui e’ il motore della pace”. Lo stesso Papa Francesco, ha ricordato l’ex diplomatico americano, si era gia’ espresso favorevolmente sul riavvicinamento tra le due Coree, e a giugno scorso aveva incontrato a Ginevra rappresentanti sia della Corea del Sud che della Corea del Nord per promuovere l’unita’ tra i cristiani.
L’invito di Kim a Papa Francesco fa seguito, pero’, ad altre iniziative diplomatiche del regime di Kim Jong-un, che hanno caratterizzato il 2018, a cominciare dal primo storico incontro tra un leader della Corea del Nord e un presidente degli Stati Uniti, avvenuto il 12 giugno scorso a Singapore, che ha visto seduti allo stesso tavolo Kim Jong-un e Donald Trump. Il 2018 e’ stato segnato anche dal disgelo olimpico tra le due Coree, iniziato nei primi giorni del 2018 e culminato prima nella partecipazione di una delegazione nord-coreana ai Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud, e successivamente nei tre summit tra Kim e lo stesso Moon, che hanno riaperto il dialogo tra i due Paesi divisi dalla guerra di Corea, terminata nel 1953 con un armistizio. Nonostante i capitoli di riavvicinamento tra le due Coree e l’incontro tra Kim e Trump, a cui dovrebbe seguire un secondo summit a breve, il dialogo non e’ stato privo di interruzioni e di passi falsi che hanno rallentato l’intesa per una pace duratura e per la denuclearizzazione della penisola coreana. Agi