Ci sono “fattori di rischio rilevanti” sulle prospettive dell’economia italiana, legati alla situazione internazionale e alla “incertezza sulla crescita” e “sull’orientamento della politica di bilancio e sulla ripresa di un percorso credibile di riduzione del peso del debito pubblico sull’economia”. È il monito lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, al 25esimo congresso Assiom Forex. “Le prospettive dell’economia italiana – ha sottolineato Visco – sono oggi meno favorevoli di un anno fa. Sono gravate da rischi al ribasso che hanno in parte origine estera, ma che continuano a riflettere in misura significativa le debolezze proprie del nostro paese”.
“Un premio elevato per il rischio sovrano – ha spiegato Visco – aggrava lo squilibrio dei conti pubblici, pregiudica la capacità della politica di bilancio di sostenere l’economia, comprime le risorse disponibili per gli investimenti in infrastrutture”. “La diminuzione del valore dei titoli di Stato – secondo il governatore – incide negativamente sui risparmi accumulati dalle famiglie e determina perdite in conto capitale per gli investitori istituzionali, quali assicurazioni e fondi pensione, e per le banche, ripercuotendosi sulle loro condizioni di finanziamento sui mercati. Ne risente la capacità degli intermediari di fornire credito al settore privato e sostenere, per questa via, l’attività produttiva”. “L’innesco di questo circolo vizioso – ha aggiunto Visco – è frenato dalla durata media relativamente elevata del debito pubblico, dalle condizioni espansive della politica monetaria, dai livelli di patrimonializzazione degli istituti di credito. Si tratta di fattori favorevoli che possono però risultare insufficienti in presenza di movimenti repentini dei mercati finanziari, un rischio che abbiamo già sperimentato in passato”.
Nonostante i cali delle ultime settimane lo spread Btp-Bund resta “elevato”, ha avvertito il governatore della Banca d’Italia, evidenziando che “dal picco della metà di novembre il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani a dieci anni e i corrispondenti titoli tedeschi è diminuito di circa 80 punti base”, ha rilevato. “Il premio per il rischio sulle obbligazioni pubbliche italiane, pari a 250 punti base nella media di questa settimana, resta tuttavia elevato – ha detto Visco – è circa il doppio rispetto ai valori medi dei primi quattro mesi dello scorso anno”.