Sono rimasti intrappolati per quattro ore in una grotta, in Calabria, che si e’ improvvisamente inondata. Poi, grazie all’intervento di quaranta uomini del Soccorso alpino e speleologico, hanno potuto rivedere la luce: brutta avventura, ma a lieto fine, quella di quattro speleologi, recuperati tutti in buone condizione di salute. I quattro sono rimasti bloccati a una cinquantina di metri dalla superficie nell’Abisso del Bifurto, nel Cosentino, detto anche “Fossa del Lupo”, un profondissimo inghiottitoio che scende in verticale per 683 metri, nel comune di Cerchiara di Calabria.
Una forte e improvvisa ondata ha reso impossibile l’uscita dalla grotta, ma un quinto speleologo era gia’ riuscito a mettersi in salvo pochi istanti prima dell’onda: e’ stato lui a dare l’allarme, poco dopo le 16.30. Sul posto sono subito intervenute diverse squadre del Soccorso Alpino e Speleologico, insieme ad unita’ specializzate proprio in operazioni speleologiche e speleosubacquee. Secondo quanto e’ stato possibile ricostruire, i quattro sono riusciti a ripararsi in un ramo secondario dell’abisso: pur in buone condizioni di salute, per loro era impossibile uscire. Uno dei quattro e’ stato recuperato poco dopo.
“Nessuno e’ in pericolo di vita, i nostri tecnici sono al lavoro e contiamo nelle prossime ore di riportare su anche gli altri”, ha spiegato durante l’intervento Giacomo Zanfei, presidente del Soccorso alpino e speleologico della Calabria, che ha seguito minuto per minuto i soccorsi e che poco dopo ha comunicato il lieto fine anche per gli altri tre speleologi. “Abbiamo dovuto creare – ha spiegato Zanfei – una via attrezzata alternativa e ci e’ voluto tempo per organizzarla e farli uscire uno alla volta. Ci sono una cinquantina di metri di salita in verticale da percorrere”. Al lavoro, tecnici del Soccorso alpino di Calabria, Puglia e Campania. “I soccorsi sono stati tempestivi”, ha aggiunto il presidente. “Stanno tutti bene e non c’e’ stato bisogno di intervento medico”.