E’ attesa a breve la decisione della Cassazione sul referendum costituzionale che chiamera’ i cittadini ad esprimersi, con un No o un Si’, sulla riforma del governo Renzi. E mentre si fa sempre piu’ aspro lo scontro politico tra i sostenitori della riforma costituzionale e i detrattori del ddl Boschi, con tensioni anche all’interno dello stesso Pd, prosegue la querelle sulla data. Dagli inizi di ottobre, per poi passare a meta’ mese e ancora alla fine di ottobre, ora il periodo piu’ accreditato per svolgere il referendum, secondo i boatos di palazzo, sarebbe il mese di novembre, nelle domeniche che vanno dal 6 al 20. Ma si tratta solo di ipotesi, in quanto nessuna azione concreta potra’ essere assunta dal governo finche’ la Corte non emettera’ il suo verdetto, attraverso un’ordinanza dell’Ufficio centrale che decide sulla legittimita’ della richiesta di referendum. La decisione viene immediatamente comunicata al presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere, al presidente del Consiglio dei ministri ed al presidente della Corte costituzionale.
C’e’ tempo fino al 15 agosto ma, secondo indiscrezioni, la Cassazione avrebbe gia’ deciso per il via libera al referendum, e l’annuncio ufficiale si potrebbe avere oggi, 8 agosto. Se cosi’ fosse, da oggi iniziera’ a decorrere il termine di 60 giorni entro cui il governo dovra’ deliberare la data del referendum. Il referendum costituzionale e’ indetto con decreto del presidente della Repubblica, su deliberazione del consiglio dei Ministri. La data della consultazione popolare potra’ essere fissata in una domenica compresa tra il 50mo e il 70mo giorno successivo all’emanazione del decreto di indizione. Questo e’ quanto prevede la legge 25 maggio del 1970, n. 352, relativa alle ‘Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo’. Provando a fare un calcolo, calendario alla mano, le ipotesi sono diverse e molto dipendera’ da quanto tempo il governo impieghera’ ad emanare il provvedimento di indizione del referendum.
Se, infatti, il Consiglio dei ministri utilizzera’ tutti i 60 giorni a sua disposizione, a partire da oggi, l’esecutivo avra’ tempo fino al prossimo 7 ottobre. Cio’ vuol dire che, qualora il governo utilizzasse tutti e 60 i giorni a sua disposizione, il referendum potra’ svolgersi una domenica che va da domenica 27 novembre e fino, tempo massimo, a domenica 11 dicembre, poiche’ il 70mo giorno, termine ultimo per poter svolgere il referendum, cade di venerdi’ 16 dicembre. Questa l’ipotesi massima. Se, invece, il governo dovesse decidere in tempi piu’ stretti, ad esempio entro il mese di agosto, la consultazione popolare potrebbe svolgersi in un arco temporale che va da domenica 23 ottobre a domenica 6 novembre. In ogni caso, la data del referendum, sempre calendario alla mano e prendendo in esame varie ipotesi, non potrebbe andare oltre la data di domenica 11 dicembre. Questo sempre che la Cassazione si pronunci oggi. Qualora, invece, la Corte si dovesse esprimere allo scadere del termine, ovvero il 15 agosto, i tempi slitterebbero un po’, almeno di una settimana: i 60 giorni a disposizione del governo terminerebbero il 14 ottobre.