Domani calerà il sipario sul quarto congresso del Psi in corso a Salerno. L’esito e’ scontato: c’e’ una sola mozione, che propone la rielezione di Riccardo Nencini segretario. Non tutti i socialisti saranno sono presenti all’assise: Area socialista, che fa capo a Bobo Craxi, Angelo Sollazzo, Gerardo Labellarte, Aldo Potenza e Roberto Biscardini, ha deciso di convocare in contemporanea a Roma un’assemblea per creare un comitato socialista per votare no al referendum sulle riforme costituzionali. “Il Psi votando l’Italicum e le riforme costituzionali – afferma Bobo Craxi – ha disatteso la tradizione socialista. L’Italicum somiglia alla legge elettorale Acerbo. Con questa legge elettorale il Psi e’ condannato all’irrilevanza. Renzi ha scelto di dare una risposta dispotica alla crisi di sistema, ma il rischio di autoritarismo e’ dietro l’angolo”. A distanza la replica di Nencini. “Vedo che chi se ne e’ andato verso nuove avventure ha sempre bisogno di darsi una giustificazione solenne. Invece spesso e’ opportunismo – chiosa il segretario del Psi -. Trovo insopportabile sputare nel piatto dove hai mangiato per una vita intera. Non e’ dignitoso. Soprattutto quando hai condiviso molto pane e poco companatico, quando sei stato additato come un untore ed e’ stata una scelta di vita a tenerti in piedi”. Nencini, nel suo intervento ha chiesto un congresso straordinario del Pse per rivedere i Trattati di Maastricht e Dublino.
Matteo Renzi invia un messaggio all’assemblea. “Questo saluto – scrive il segretario del Pd – e’ anche l’occasione per ringraziare te, Nencini, e il Partito Socialista per il prezioso contributo di idee ed entusiasmo che state recando nella comune esperienza di Governo. Un contributo non solo frutto della grande storia riformista del movimento socialista in Italia, ma anche dalla capacita’ che avete mostrato di ripensarvi in relazione ai grandi mutamenti in corso in Europa e nel mondo intero. Come ricorderete – recita il messaggio – appena eletto Segretario del Partito Democratico, non esitai a schierare immediatamente il PD nella famiglia del socialismo e del progressismo europeo. Non ebbi esitazione alcuna perche’ quello e’ il naturale spazio di collocazione anche di noi Democratici. Tuttavia quello spazio oggi fatica a rappresentare fino in fondo le istanze del cambiamento. Dalle politiche della crescita ai grandi temi connessi alle migrazioni, manca da troppo tempo una strategia coraggiosa e lungimirante dei progressisti europei, che sappia vincere le sfide della contemporaneita’. Noi Democratici Italiani e voi Socialisti Italiani, sulla scorta del lavoro comune svolto insieme al Governo, dobbiamo essere ispiratori di una nuova positiva stagione della sinistra in Italia e in Europa. Vi saluto tutti con vera amicizia Matteo Renzi”.