La Juventus batte il Napoli 4-3 con un’autorete decisiva di Koulibaly nel recupero dopo una grande rimonta del Napoli, da 3-0 a 3-3. Micidiale uno-due bianconero al 16esimo e al 19esimo: prima Danilo, appena entrato e all’esordio, poi Higuain, regalano il doppio vantaggio alla Juve. Al 62esimo il 3-0 di Ronaldo sembra aver chiuso la partita, ma il Napoli accorcia 66esimo con Manolas, si porta sul 3-2 due minuti dopo con Lozano e pareggia all’81esimo con Di Lorenzo. Al 47esimo l’autorete che decide la gara. Il primo vero big match in Serie A e’ esposivo. Decisivo l’incredibile autogol di Koulibaly dopo una rimonta clamorosa del Napoli, capace di recuperare tre gol ai bianconeri che dilapidano il triplo vantaggio firmato dall’esordiente Danilo, dall’ex Higuain (6 gol in 8 gare alla sua vecchia squadra) e da Cristiano Ronaldo.
Ma ai partenopei non bastano cuore e orgoglio, e soprattutto le tre reti dei nuovi acquisti. Sarri (non ancora in panchina per problemi di salute) e Ancelotti optano sostanzialmente per gli stessi 11 scesi in campo da titolari nelle rispettive gare d’esordio. Soltanto un cambio per parte: quello forzato per i bianconeri con de Ligt al posto dell’infortunato Chiellini, mentre per i partenopei preferito Ghoulam a Mario Rui sulla fascia sinistra. Al quarto d’ora pero’ tra le fila juventine si fa male anche De Sciglio, costretto a lasciare il campo all’esordiente Danilo. Bastano 29 secondi all’ex Manchester City per presentarsi alla Serie A come meglio non poteva: contropiede fulmineo da corner a favore del Napoli (grande di Szczesny su Allan), Douglas Costa vola dall’altra parte del campo e offre proprio a Danilo la palla dell’1-0. Esplode lo Stadium e lo fara’ nuovamente appena 3′ piu’ tardi sulla bellissima giocata di Higuain, che evita in area Koulibaly e lascia partire una staffilata sotto l’incrocio dove Meret non puo’ arrivare: 2-0 e partenopei che sembrano gia’ tramortiti.
È un autogol che mi fa male perché è arrivato dopo una rimonta incredibile. Mi dispiace ma devo, dobbiamo accettarlo: siamo forti. L’abbiamo dimostrato.
Lo dimostreremo 💪🏿#KK #JuveNapoli pic.twitter.com/vyJsYaTqFq— Koulibaly Kalidou (@kkoulibaly26) August 31, 2019
Intorno alla mezz’ora la Juventus va anche ad un passo dal tris in due occasioni, entrambe targate Khedira: prima Meret e’ bravissimo ad avventarsi in uscita respingendolo, poi il centrocampista s’inventa una prodezza da fuori area neutralizzata soltanto dalla traversa. Nella ripresa succede di tutto: al 62esimo Ronaldo sembra chiudere i conti realizzando il gol del 3-0 su assist di Douglas Costa. Il Napoli pero’ non demorde e in pochissimi istanti accorcia prima con la zuccata di Manolas, poi rimette tutto in discussione con il gol all’esordio di Lozano, entrato all’intervallo al posto di Insigne. In un attimo il punteggio dice 3-2 con piu’ di 20 minuti ancora sul cronometro. Meret vola sulla staffilata di Douglas Costa e devia il pallone sulla traversa tenendo in vita i partenopei, che riescono incredibilmente a completare la propria rimonta all’81’ grazie alla zampata vincente di Di Lorenzo, bravissimo a sbucare sul secondo palo sulla punizione di Callejon. Sembra finita qui, ma in pieno recupero un incredibile intervento maldestro di Koulibaly sulla punizione di Pjanic, regala alla Juventus 3 punti pesantissimi e la vetta della classifica a punteggio pieno.
ANCELOTTI
“Non e’ stato un test positivo. Non abbiano fatto bene per tutta la prima ora, poi anche sul 3-0 siamo rimasti in partita e l’abbiamo raddrizzata. La gara poteva finire anche 3-3, non sarebbe cambiato il giudizio sulla prestazione del Napoli, che e’ negativa”. Cosi’ l’allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, dopo la sconfitta a Torino. “Sarei stato deluso anche se avessimo pareggiato – ha proseguito ai microfoni di Sky Sport -. Non cambia molto un punto in meno o in piu’. Avrei fatto le stesse considerazioni. Ora dobbiamo lavorare e ritrovare la forma migliore”. In merito ai sette gol subiti in due gare, il tecnico azzurro ha sottolineato che “la fase difensiva e’ un problema collettivo e di sacrifici. In questo momento bisogna sacrificarsi e lo stiamo facendo poco”.