Una mostra particolare, per molti versi unica, che attraverso alcuni documenti e libri di grande valore vuole fare luce sull’importanza della tutela dei beni culturali. All’Archivio di Stato di Milano è aperta l’esposizione “Memoria è futuro – Patrimonio in cammino”, che ci è stata presentata da Annalisa Rossi, soprintendente archivistico e bibliografico della Lombardia e direttore dell’Archivio milanese.
“Per la prima volta in Italia – ha spiegato ad askanews – vanno in mostra i beni archivistici e librari comprati presso gli Uffici Esportazione di tutta Italia, a fronte di una azione di tutela svolta su tutto il territorio nazionale dalla Direzione nazionale Archivi, dal direttore uscente Gino Famiglietti, che ha fortemente promosso una politica di tutela finalizzata all’acquisizione e all’arricchimento del patrimonio culturale statale”. Sedici i pezzi in mostra, tutti acquisiti nel corso dell’ultimo anno, tra i quali un rotolo cartaceo di 4,80 metri, trivulziano, contenente la ‘scheda inventariale’ della Coppa Diatreta Trivulzio, conservata presso il Museo Civico Archeologico, oppure lettere e disegni di Gio Ponti, nonché un manoscritto di bottega della cerchia di Bernardo Buontalenti.
Solo grazie all’acquisizione, ci tengono a sottolineare dall’Archivio, questi tesori possono essere presentati al grande pubblico, offrendo la possibilità di avvicinarsi a quella che è poi la storia delle storie. Dopo la mostra, come ben evidenzia la mappa dell’Italia che fa da pavimento all’allestimento espositivo, i beni raggiungeranno le destinazioni più legate alla propria storia. “Si tratta di un arricchimento dell’intero patrimonio nazionale – ha aggiunto la direttrice – la scelta delle destinazioni viene effettuata in base all’analisi della relazione che c’è tra il pezzo e la sua storia e il territorio di destinazione”. Insomma, attraverso la scoperta di questi oggetti il pubblico può probabilmente capire meglio lo scopo ultimo delle azioni di tutela “che è quello di generare una cultura sociale, una cultura di tutti e per tutti” ha chiosato la direttrice Rossi. La mostra resta aperta nell’Archivio di Stato di via Senato a Milano fino al 2 febbraio 2019.