Usa sganciano bomba in Afghanistan, tra le vittime militanti Isis. Trump: “Altro successo”

Usa sganciano bomba in Afghanistan, tra le vittime militanti Isis. Trump: “Altro successo”
13 aprile 2017

Gli Stati Uniti hanno lanciato un’enorme bomba, la più potente di quelle non nucleari, in Afghanistan per colpire i tunnel scavati dall’Is nella provincia orientale di Nangarhar. Si tratta dell’ordigno GBU-43/B (foto), nota come la ”madre di tutte le bombe”, che secondo le fonti sarebbe stata lanciata alle 19 ora locale. E’ la prima volta che questo tipo di bomba viene usata su un campo di battaglia, hanno riferito le fonti americane citate dalla Cnn. Obiettivo del raid i tunnel scavati dall’Is e i miliziani riuniti nel distretto di Achin. La bomba era stata realizzata durante la guerra dell’Iraq. Secondo le fonti citate dalla Cnn, a sganciare la bomba contro l’Is è stato un MC-130 (foto) delle Forze speciali dell’aeronautica militare americana. A firmare l’autorizzazione per l’uso dell’ordigno è stato il comandante delle forze americane in Afghanistan, il generale John Nicholson. Dal peso di quasi dieci tonnellate, la bomba ha la potenza di distruggere qualunque cosa nel raggio di centinaia di metri. L’esercito americano sta valutando i danni nella provincia afghana di Nangarhar, che confina con il Pakistan.

LA CONFERMA

A Washington il presidente Donald Trump esprime tutta la sua soddisfazione: “Un’altra missione di successo, sono molto orgoglioso dei nostri militari”. Anche per la superbomba, ha aggiunge il presidente, i militari hanno la sua “totale autorizzazione”. Oltre a colpire l’Isis, il raid è anche un avvertimento alla Corea del Nord? Per Trump “non fa differenza. La Corea del Nord è un problema di cui ci occuperemo”. Intanto, il Comando centrale americano ha confermato di aver usato una bomba Gbu-43 nel bombardamento aereo di un complesso di tunnel dello Stato Islamico in Afghanistan. Una nota del comando, diffusa anche su Twitter, spiega che l’azione rientra nelle ”misure in corso per sconfiggere l’Is in Afghanistan nel 2017”, sedicesimo anno della guerra condotta da Washington nel Paese. ”Il raid è stato organizzato in modo da ridurre al minimo il rischio per le forze afghane e americane e per massimizzare l’eliminazione dei combattenti dell’Is e le loro strutture”, prosegue il testo, sottolineando che ”sono state prese precauzioni per evitare vittime civili”. “Le forze Usa hanno preso di mira la roccaforte Isis-k, lanciata GBu-43#bomba Moab sull’Isis”, si legge nel tweet del Centcom, il comando americano responsabile per il Medio Oriente, il Nordafrica e l’Asia Centrale. Il messaggio usa l’acronimo Moab (massive ordnance air blast bomb) utilizzato per indicare questa bomba, che viene informalmente letto come “madre di tutte le bombe”. L’Isis-k indica lo Stato Islamico di Khurasan, ovvero in Pakistan, Afghanistan e Uzbekistan. Il comunicato del Centcom cita il generale John Nicholson, comandante delle forze Usa in Afghanistan, secondo il quale “con la crescita delle sue perdite, l’Isis-K ha iniziato a far ricorso a ordigni esplosivi, bunker e tunnel per rafforzare le sue difese”. La Moab è l’arma giusta”per ridurre questi ostacoli e mantenere lo slancio della nostra offensiva contro l’Isis-K”, aggiunge il generale. la bomba, conferma il Centcom, è stata lanciata nella provincia orientale afghana di Nangarhar. Secondo il portavoce del Pentagono Adam Stump, è la prima volta che la Moab viene utilizzata in combattimento. La bomba è stata sganciata da un aereo militare MC-130.

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I MORTI

“Abbiamo preso di mira un sistema di tunnel e grotte che i combattenti dell’Isis utilizzano per muoversi liberamente, in modo da poter colpire più facilmente i militari e i consiglieri americani e le forze afghane nell’area”. E’ quanto ha ribadito il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer, sottolineando che sono state prese le precauzioni necessarie per evitare vittime civili e “danni collaterali”. Ma secondo la Bbc, il raid aereo americano in Afghanistan avrebbe provocato la morte di molti militanti dello Stato Islamico, fra cui il fratello di un importante leader del gruppo terrorista. Fonti locali aggiungono che l’esplosione è stata così potente da essere stata udita anche in due distretti vicini al luogo del raid. L’obiettivo si trovava nel distretto di Achin della provincia di Nangarhar, in un’area montagnosa e scarsamente popolata. Al momento gli Stati Uniti si sono limitati ad annunciare l’attacco con la bomba, senza fare valutazioni sui risultati ottenuti. “L’esplosione è stata come un forte terremoto”, ha raccontato un soldato afghano al quotidiano britannico Guardian. “E’ stata la più grande esplosione che io abbia mai sentito”, ha raccontato al quotidiano britannico un altro testimone locale, identificato come Sarab. L’uomo residente a Asadkhel, nel distretto di Achin, ha detto di aver visto una grande fiammata prima che l’esplosione facesse tremare il suolo. Secondo Sarab, l’area colpita era stata completamente occupata dai militanti dello Stato Islamico e non vi erano più civili. Esmatullah Shinwari, deputato afghano della provincia di Nangarhar, ha però detto al Guardian di aver saputo da fonti locali che sarebbe stati uccisi un insegnante e suo figlio. Altri testimoni gli hanno raccontato di un esplosione senza precedenti. “Sono cresciuto con la guerra- ha detto un uomo parlando al telefono con il parlamentare – ho sentito esplosioni di tutti i tipi in 30 anni: attacchi suicidi, terremoti, diversi tipi di esplosione. Non ho mai sentito prima qualcosa del genere”.

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NON E’ LA PIU’ POTENTE

La Gbu-43/B Moab (Massime Ordnance Air Blast) Moab, conosciuta come “la madre di tutte le bombe”, sganciata oggi per la prima volta in Afghanistan non e’ in realta’ in assoluto l’ordigno non nucleare piu’ potente negli arsenali Usa. Questo primato spetta, alla mai finora impiegata, GBU-57A/B Massive Ordinance Penetrator (Mop), conosciuta come “Big Blu”. Se la prima pesa 9,5 tonnellate ed e’ la prima volta che e’ stata impiegata, la seconda ne pesa ben 13,6 di tonnellate e a differenza della prima – che e’ progettata per deflagrare a 6 metri di quota e distruggere qualsiasi cosa si trovi sulla superficie per un raggio di 800 metri – e’ stata creata per penetrare in profondita’ nei bunker sotterranei protetti da diversi metri di cemento. Non esistono dati ufficiali ma secondo gli specialisti riuscirebbe a sfondare fino a quasi 20 metri di cemento armato o 100 metri di terra prima di esplodere e distruggere tutto cio’ che si trova sottoterra A differenza della Moab, la Mop non e’ mai stata usata. Problemi di budget, dopo l’inizio della Guerra in Iraq del 2003, ne hanno limitato la produzione a 16 esemplari, tutti conservati nella base aerea Whiteman in Missorui, base dei 20 bombardieri invisibili B2-Spirith, per cui la Mop e’ stata appositamente costruita. La Mop ha pero’ un grosso handicap: gli manca un sensore per individuare lo spazio dove esplodere una volta superati gli strati protettivi del bunker. Questo fa si che’ in realta’ esploda effettivamente solo dopo che si e’ fermata nella sua corsa nelle barriere e questo non e’ detto che accada solo dopo aver perforato il tetto del bunker da distruggere. Potrebbe proseguire la sua corsa nel cemento, nel pavimento della stanza protetta e quindi esplodere sotto l’obiettivo, riducendone gli effetti distruttivi.

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