Al summit anti abusi in Vaticano viene ascoltata anche la video testimonianza di una donna che ha subito violenze e abusi per tredici anni da un prete che l’ha fatta abortire tre volte. “Dall’età di 15 anni – il racconto della donna messo a disposizione dal Vaticano – ho avuto relazioni sessuali con un prete. Questo è durato 13 anni. Sono stata incinta tre volte e mi ha fatto abortire tre volte, molto semplicemente perché non voleva usare profilattici o metodi contraccettivi. All’inizio mi fidavo così tanto di lui che non sapevo potesse abusare di me”.
Il racconto della donna: “Avevo paura di lui e ogni volta che mi rifiutavo di avere rapporti sessuali con lui, mi picchiava. E siccome ero completamente dipendente da lui economicamente, ho subito tutte le umiliazioni che mi infliggeva. Avevamo questi rapporti sia a casa sua nel villaggio che nel centro di accoglienza diocesano”. “Sento di avere una vita distrutta – ha detto -. Ho subito così tante umiliazioni in questa relazione che non so che cosa mi riservi il futuro. Questo mi ha reso molto prudente nelle mie relazioni, adesso. Bisogna dire che i preti e i religiosi hanno modo di aiutare e allo stesso tempo anche di distruggere: devono comportarsi da responsabili, da persone avvedute”.
ALTRE TESTIMONIANZE
“Se voi volete salvare la Chiesa, dobbiamo darci una mossa e indicare gli autori con nome e cognome”. Si conclude con questo appello una delle testimonianze di vittime di abusi che hanno aperto questa mattina il Summit dei presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo sulla protezione dei minori. A parlare per ultimo (in una registrazione video proiettata nell’Aula del Sinodo) e’ un giovane asiatico che dice: “Sono stato molestato sessualmente per tanto tempo, e oltre cento volte, e queste molestie sessuali mi hanno provocato traumi e flashback per tutta la vita. Fa fatica vivere la vita, fa fatica stare insieme alla gente, avere rapporti con le persone. Ho avuto questo atteggiamento anche nei riguardi della mia famiglia, dei miei amici e perfino di Dio”.
Colpisce che il giovane sappia identificare con precisione anche le responsabilita’ dei superiori religiosi: “Ogni volta che ho parlato con i Provinciali e con i Superiori maggiori, questi hanno regolarmente coperto il problema, coperto gli abusatori e questo a volte mi uccide. Ho condotto questa battaglia per tanto tempo ma la maggior parte dei Superiori non sono capaci di fermare gli abusatori, a causa delle amicizie tra di loro”. “Chiedo ai vescovi – conclude il giovane asiatico – di prendere iniziative molto chiare, perche’ questa e’ una delle bombe a orologeria nella Chiesa che e’ in Asia. Non dobbiamo permettere che le amicizie abbiano la meglio, perche’ questo distruggera’ un’intera generazione di bambini. Come diceva Gesu’, dobbiamo diventare simili ai bambini, non molestatori di bambini”.
Una delle vittime che ha portato la sua testimonianza al Summit e’ un religioso: “Ho 53 anni – ha esordito nella registrazione – sono sacerdote religioso. Quest’anno e’ il 25esimo della mia ordinazione. Sono grato a Dio. Che cosa mi ha ferito? Mi ha ferito l’incontro con un prete. Da adolescente, dopo la conversione, andavo dal prete perche’ mi insegnasse come leggere la Scrittura durante la Messa; e lui toccava le mie parti intime. Ho passato una notte nel suo letto. Questo mi ha ferito profondamente. L’altra cosa che mi ha ferito e’ stato il vescovo al quale, dopo molti anni, da adulto, ho parlato dell’accaduto. Sono andato da lui insieme con il mio provinciale. Prima ho scritto una lettera al vescovo, sei mesi dopo un colloquio con il prete. Il vescovo non mi ha risposto e dopo sei mesi ho scritto al nunzio. Il nunzio ha reagito manifestando comprensione. Poi ho incontrato il vescovo e lui mi ha attaccato senza tentare di comprendermi, e cio’ mi ha ferito. Da un lato il prete e dall’altro questo vescovo che… Che cosa sento? Mi sento male, perche’ ne’ quel prete ha risposto alla mia lettera ne’ il vescovo, e sono passati 8 anni: neanche lui ha risposto. Che cosa vorrei dire ai vescovi? Che ascoltino queste persone, che imparino ad ascoltare le persone che parlano. Io volevo che qualcuno mi ascoltasse, che si sapesse chi e’ quell’uomo, quel prete e che cosa fa. Perdono di cuore a quel prete e al vescovo. Ringrazio Dio per la Chiesa, sono grato di essere nella Chiesa. Ho molti amici preti che mi hanno aiutato”.