Dopo 10 anni firmato il nuovo contratto dei medici

Un rinnovo che prevede un aumento medio procapite di 200 euro al mese

mediciospedali

Dopo oltre dieci anni, firmato il nuovo contratto dei medici e dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale che riguarda circa 130mila professionisti della sanità. Un rinnovo che prevede un aumento medio procapite di 200 euro al mese. L’annuncio dell’intesa è arrivato dalla Fp Cgil. Non ha firmato invece la federazione Cimo-Anpo-Fesmed. Positivo il commento del segretario nazionale Fp Cgil Andrea Filippi: “Siamo riusciti a ottenere un contratto innovativo nella riformulazione delle carriere professionali e per noi è un grande risultato, nella certezza di ridare una carriera certa ai giovani professionisti nella valorizzazione di ciò che in anni è stato disatteso per tutti i precari che a lungo non hanno potuto usufruire di un minimo di retribuzione di posizione senza andare a sacrificare le carriere gestionali”.

I giovani neoassunti, spiega la Cgil, prenderanno una retribuzione di posizione minima di 1.500 euro annue da subito: un fatto storico, si sottolinea, così come l’aver previsto la certezza di ottenere un incarico dopo 5 anni di servizio, con una retribuzione che sale di 2.000 euro all’anno”. Inoltre, aumentate le indennità di guardia da 50 a 100 euro, 120 nei pronto soccorso e, chi ha più di 62 anni può chiedere di essere esonerato dalle guardie.

“È un fatto positivo che ci consente di riconoscere pienamente il valore di tutta la Dirigenza medico-veterinaria, la Dirigenza Sanitaria e la Dirigenza delle Professioni sanitarie che, per la prima volta, trova un assetto di regole e principi organizzativi unici”, ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini. Soddisfazione anche dalla ministra della Salute Giulia Grillo: “Ora avanti insieme per un futuro migliore per il nostro SSN”.

I 7 PUNTI DEL CONTRATTO

Ecco i 7 punti dell’intesa, commentati dal Fp Cgil. 1) I medici e dirigenti con più di 5 anni di anzianità avranno la certezza di avere un incarico. Chiarito l’obbligo delle aziende di dare un incarico retribuito a tutti, anche a coloro che hanno lavorato a tempo determinato, con o senza soluzione di continuità. Una svolta storica che finalmente riconosce l’intera anzianità a tutti; 2) La maggior parte dei medici con più di 5 anni di anzianità riceverà un aumento di 2.000 euro sulla retribuzione di posizione. Oltre all’aumento economico previsto per tutti i dipendenti pubblici, circa 30 mila medici passeranno da 3.600 euro a 5.500 euro di posizione; 3) Stop alle aziende che non riconoscono le carriere. Aumenta la parte fissa di tutte le posizioni gestionali e professionali, storicizziamo i fondi e le posizioni e aumentiamo la quota pensionabile. Il riconoscimento professionale non è più una ‘variabile’ aleatoria.

4) I giovani medici neoassunti anche sotto i 5 anni avranno una retribuzione fissa di posizione. Come mai successo prima d’ora passeranno subito da 0 a 1.500 euro annui; 5) La carriera professionale ha un grande valore, basta con l’appiattimento. Prima erano tutti fermi a 3.600 euro annui, o per i più fortunati a 4.500 euro, mentre ora si stabiliscono quattro step di posizioni fisse per gli incarichi professionali, che salgono da un minimo di 5.500 euro a 6.500 fino a un massimo 11.000 o 12.500 annui; 6) Una clausola di garanzia assicura a tutti una retribuzione di posizione certa in base all’anzianità e a prescindere dall’incarico: 5.000 euro al passaggio dei 5 anni, 6.000 al passaggio dei 15 anni e 7.000 al passaggio dei 20 anni; 7) L’indennità di guardia notturna sale da 50 a 100 euro per notte, 120 euro per chi lavora in pronto soccorso. Dopo i 62 anni a richiesta si può essere esonerati dalle guardie.