In 10 anni riscossi 120 mld su 850

In 10 anni riscossi 120 mld su 850
23 maggio 2017

Negli ultimi 10 anni l’attivita’ di riscossione tributaria ha portato nelle casse dello Stato quasi 120 miliardi di euro, ma lo stock di arretrati delle “esattorie” fiscali ammonta a 730 miliardi: sul totale di 850 miliardi, dunque, e’ stato recuperato solo il 14%. Lo sostiene uno studio di Unimpresa, basato su dati della Corte dei conti e della Ragioneria generale dello Stato. Secondo la ricerca, del totale di incassi da riscossione, 85 miliardi sono il frutto di attivita’ ordinaria, mentre 35 miliardi sono legati a misure una tantum approvate dai vari governi. Il ‘record’ di gettito da riscossione e’ stato raggiunto nel 2016 con 19 miliardi: di questi, pero’, 8 miliardi sono derivanti da interventi occasionali e, nel dettaglio, 4 miliardi dalla regolarizzazione dei capitali illegalmente detenuti all’estero. Al netto della voluntary disclosure e di altri interventi non strutturali, l’incasso si e’ attestato a quota 11 miliardi, in linea con il trend degli anni precedenti. Secondo il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, “i dati sono la prova di un sistema fiscale sbagliato: lo Stato pretende troppo, ha esagerato nell’alzare l’asticella del prelievo fiscale e ora si trova in bilancio poste fasulle, denaro che non recuperera’ mai. C’e’ da chiedersi, pertanto, che senso abbia chiedere cosi’ tanto quando poi il contribuente, impresa o famiglia non riesce a pagare”. L’associazione spiega che dal 2007 al 2016 il totale degli incassi da riscossione si e’ attestato a 119,8 miliardi (lordi): 35 miliardi sono derivanti da misure una tantum e 84,8 miliardi (incassi netti) dall’attivita’ ordinaria. Il ritmo e’ progressivamente cresciuto nel corso dei 10 anni in esame: nel 2007 il totale era a 6,4 miliardi (2,1 miliardi una tantum e 4,3 miliardi netti), salito a 6,9 miliardi nel 2008(2,4 miliardi e 4,5 miliardi), 9,1 miliardi nel 2009 (2,7 miliardi e 6,4 miliardi), 11 miliardi nel 2010 (2,9 miliardi e 8,1 miliardi), 12,7 miliardi nel 2011 (3,4 miliardi e 9,3 miliardi), 12,5 miliardi nel 2012 (3,1 miliardi e 9,4 miliardi), 13,1 miliardi nel 2013 (3,1 miliardi e 10 miliardi), 14,2 miliardi nel 2014 (3,3 miliardi e 10,09 miliardi), 14,9 miliardi nel 2015 (4 miliardi e 10,9 miliardi), 19 miliardi nel 2016 (8 miliardi e 11 miliardi).

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