Unioni civili, Renzi pone la fiducia. Opposizioni e Cei non ci stanno
DDL CIRINNA’ La bozza sarà licenziato giovedì. Fi: “Il premier aveva promesso la libertà di coscienza”. Galantino: “Una sconfitta per tutti”
“Servi della gleba”, “Parlamento come zerbino sotto un padre-padrone”, “governo che sopprime il dibattito”. L’annuncio della fiducia sulle unioni civili da parte del ministro Maria Elena Boschi fa scoppiare l’ira delle opposizioni nell’aula di Montecitorio. Come preannunciato dal premier Matteo Renzi, il governo ha deciso di accelerare l’approvazione del ddl, al più tardi verrà licenziato giovedì mattina. Ma Fi, Lega e M5S non ci stanno: “Ringrazio il ministro che se ne va e ringrazio i servili colleghi della maggioranza che applaudivano quando il governo metteva la fiducia, è la dimostrazione plastica che questo è un parlamento dei servi della gleba per essere ricandidati: vergognatevi”, ha urlato in Aula il leghista Massimiliano Fedriga. Le critiche dei grillini si sono concentrate anche sulla Boschi: “Il ministro per i Rapporti col Parlamento ha un modo tutto suo di intendere questo rapporto: entra, sta 5 minuti, il tempo di leggere una dichiarazione che ormai avrà imparato a memoria, bloccare il dibattito in aula e andar via. Questo non è curare i rapporti col Parlamento. Questo pone un problema serio – ha aggiunto Bonafede – ormai abbiamo capito che questo governo intende il Parlamento come uno zerbino mentre sorride a petrolieri e lobby, e trova favore in una maggioranza di parlamentari che dovrebbero sentirsi in dovere di difendere il dibattito in aula e non sentire come priorità ubbidire a un capo-padre-padrone abituato a calpestare il Parlamento”. Antonio Palmieri di Fi ha detto: “Ricordo al Pd che Renzi su questo ddl aveva promesso la libertà di coscienza: la libertà se l’è presa, la coscienza spero la userete voi nel voto finale”.
Per il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, “il voto di fiducia può rappresentare anche una sconfitta per tutti”. “Penso stia emergendo da tutte le parti una richiesta di maggiore partecipazione e attenzione, di maggiore rispetto per coloro i quali sono stati eletti. Poi il Governo avrà anche le sue logiche, le sue ragioni, ma il voto di fiducia può rappresentare spesso una sconfitta per tutti”.