Politici, vip e costituzionalisti, tutti divisi al referendum. Ecco chi dice Sì e chi No

#BASTAUNSÌ E #IOVOTONO Il quesito referendario sottoporrà al voto degli italiani la riforma della seconda parte della Costituzione

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#bastaunsì e #iovotono: si sono ritrovati sotto questi due slogan i due fronti trasversalissimi che per mesi si sono dati battaglia in vista del referendum costituzionale di domani, domenica 4 dicembre che sottoporrà al voto degli italiani la riforma della seconda parte della Costituzione voluta dal governo Renzi. Ognuno ha i suoi vip, le sue associazioni, i suoi costituzionalisti. Guidato dal premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, e dalla madrina della riforma, la ministra Maria Elena Boschi, sul fronte politico il sì è appoggiato, oltre che dalla maggioranza del Pd, dal Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, dai centristi per il sì, tra cui il presidente della commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, da Ala, il gruppo di senatori nato intorno a Denis Verdini, dai socialisti di Riccardo Nencini, dai Radicali, dal presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, dall’ex premier Romano Prodi.

Poi ci sono 1100 sindaci – sono dati del sito del sì – tra cui Valerio Merola (Bologna), Valeria Mancinelli (Ancona), Antonio Battista (Campobasso), Massimo Cialente (L’Aquila), Beppe Sala (Milano), Dario Nardella (Firenze), Luigi Brugnaro (Venezia), Flavio Tosi (Verona). Il fronte politico del no vede la Lega nord di Matteo Salvini, Forza Italia di Silvio Berlusconi, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia, Sinistra Italiana di Nichi Vendola. Quindi esponenti della minoranza Pd tra cui l’ex segretario Pierluigi Bersani. E ancora Massimo D’Alema e il senatore a vita Mario Monti. Tra i sindaci contrari alla riforma Virginia Raggi (Roma), Chiara Appendino (Torino), Luigi De Magistris (Napoli), Clemente Mastella (Benevento), Marco Doria (Genova). Divisi i sindacati: la Cgil ha firmato un appello per il No con Anpi e Arci, la Cisl è schierata per il Sì.

Dalla parte di Renzi anche altre associazioni di categoria come Confindustria e Coldiretti. Divisi anche i costituzionalisti: Stefano Ceccanti, Giovanni Guzzetta, Francesco Clementi, Peppino Calderisi, Salvatore Vassallo per il sì; per il no Valerio Onida, ex presidente della Consulta che contro la riforma ha presentato anche un ricorso (respinto), Gustavo Zagrebelsky protagonista anche di un faccia a faccia televisivo con Matteo Renzi, Gianmaria Flick, Roberto Zaccaria, Ugo De Siervo. In 56 hanno firmato un appello per il No. Tra i sostenitori del sì anche personaggi famosi: la showgirl Valeria Marini, il fotografo Oliviero Toscani, l’attrice Franca Valeri, i registi premi Oscar Paolo Sorrentino e Roberto Benigni. E poi Roberto Bolle, lo chef Massimo Bottura. In 80 hanno firmato un appello per l’approvazione della riforma costituzionale: tra loro anche Stefano Accorsi, Carla Fracci, Andrea Bocelli, Luca Zingaretti, Emma Dante, Ferzan Ozpetek e Gabriele Salvatores. Si sono schierati per il no invece lo scrittore Andrea Camilleri, il cantante J-Ax e l’attore Toni Servillo. E poi Alba Parietti e Rosita Celentano, Piero Pelù, Giorgia e Fiorella Mannoia, Ficarra e Picone, Leo Gullotta, Paolo Rossi, Claudio Santamaria, Monica Guerritore, Maurizio Crozza.