L’assassino di Yasser Arafat è Dahlan, leader del movimento al Fatah espulso da Olp

L’assassino di Yasser Arafat è Dahlan, leader del movimento al Fatah espulso da Olp
7 dicembre 2016

Ad uccidere lo storico leader palestinese Yasser Arafat sarebbe stato “con certezza” Mohammed Dahlan, leader a Gaza del movimento al Fatah espulso dall’organizzazione per accuse di corruzione. A sostenerlo oggi è la tv israeliana Channel 10 che afferma di aver visionato il rapporto di una commissione d’indagine istituita dalle Autorità palestinesi sulla misteriosa scomparsa del suo leader nel 2004. “Il leader espulso del movimento al Fatah, Mohammed Dahlan, è il risponsabile diretto della morte del presidente dell’ex Autorità Nazionale palestinese Yasser Arafat”, ha detto l’emittente israeliana spiegando di aver “visionato un documento redatto da una commissione d’inchiesta sulla morte di Arafat che conferma in modo assoluto che il deputato del Consigli Legislativo palestinese Mohammed Dahlan è stat colui che ha cambiato una medicina che prendeva Arafat con un’altra tossica”.

La tv aggiunge anche che “il documento accusa Dahlan di avere anche assoldato ufficiali e comandanti per compiere un golpe militare in Cisgiordania”. Da notare che lo scorso 11 novembre in occasione del 12esimo anniversario della scomparsa di Arafat, l’attuale presidente dell’Anp, Abu Mazen, aveva annunciato che rivelerà “il nome del responabile dell’omicidio di Arafat” non prima di aver detto che “nei risultati ci saranno delle soprese sull’autore”. L`11 novembre del 2004 Arafat morì in Francia: aveva 75 anni. Da anni non era in buona salute, ma cominciò ad accusare sintomi più gravi mentre si trovava nel complesso presidenziale di Muqataa a Ramallah, in Cisgiordania. Le forze di sicurezza israeliane lo tenevano isolato da tre giorni, accusandolo di avere appoggiato una serie di attacchi terroristici da parte di militanti palestinesi.

Leggi anche:
La Russia alza la tensione: il missile Oreshnik e la minaccia all’Europa

Arafat fu visitato da medici palestinesi, egiziani, giordani e tunisini e fu trattato per un`influenza e una trombocitopenia (il numero delle piastrine del suo sangue era inferiore alla media). Fino al 27 ottobre non assunse antibiotici. Due giorni dopo fu trasportato con un elicottero in Giordania, e poi con un aereo privato fornito dall`allora presidente francese Jacques Chirac all`ospedale militare Percy a Clamart, fuori Parigi. In Francia gli fu diagnosticata una grave patologia al sangue. I medici non furono in grado di curarla: Arafat entrò in coma il 3 novembre e morì l`11 novembre. Fu sepolto a Ramallah. A partire dai giorni successivi molti funzionari palestinesi accusarono Israele di avere avvelenato Arafat, un`ipotesi più volte negata dagli israeliani. In realtà, dopo diversi ed estesi esami, i medici francesi non riuscirono a scoprire le cause della morte. Le biopsie e le altre analisi mediche effettuate non mostrarono segni di alcun agente infetto, o di cancro, o di droghe particolari: i test effettuati in un laboratorio di Tunisi su campioni di sangue, feci, urine e midollo osseo furono anch`essi negativi.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti