“1984” di Orwell torna nelle sale cinematografiche contro Trump
Il mondo distopico raccontato da Orwell in “1984” non è mai stato così vicino. Ne sono convinti i 200 proprietari di sale cinematografiche indipendenti statunitensi che hanno organizzato una proiezione in contemporanea del film, tratto dall’omonimo romanzo, proprio il 4 aprile, giorno in cui il protagonista comincia la sua ribellione contro il regime totalitario. Una protesta cinematografica nata con l’obiettivo di difendere i valori base della democrazia, dicono gli organizzatori, messi a rischio dall’amministrazione Trump: libertà di parola, rispetto per gli altri esseri umani, la difesa della verità contro “i fatti alternativi”.
“Abbiamo un leader politico che dice quello che vuole, con sostenitori che credono a qualsiasi cosa dica, i fatti e la logica semplicemente non entrano nel quadro – dice Daniel Brezenoff, uno dei proprietari di sale che ha aderito l’iniziativa – Penso che l’attuale presidente ostenti il suo disprezzo per la verità e vuole farci sapere che è superiore, è troppo potente per occuparci di cosa è vero e cosa è falso. Un sentimento che ha accomunato diversi milioni di statunitensi, visto che dall’arrivo di Trump alla Casa Bianca il romanzo di Orwell è diventato uno dei più venduti, balzando al primo posto delle classifiche a quasi 70 anni dalla pubblicazione.