Torna il prossimo 27 settembre, in tutta Europa, la nuova edizione della Notte europea dei Ricercatori: migliaia di ricercatori incontreranno i cittadini nelle strade, nelle piazze e nei siti del patrimonio culturale, nelle università e nei laboratori dei principali istituti di ricerca. L’edizione 2019 della Notte europea dei Ricercatori, promossa dalla Commissione europea, è stata presentata al Miur dal ministro Lorenzo Fioramonti, che torna su un suo vecchio cavallo di battaglia:
“Già da viceministro e ancora più da ministro mi sono impegnato per avere maggiori finanziamenti per l’Università, la Ricerca e il mondo delle accademie e dei conservatori e ho quantificato in almeno un miliardo quei fondi che servono di finanziamenti pubblici per fare in modo che si possa cominciare a rilanciare la ricerca in questo paese”. “Anche perché la ricerca e la formazione sono il segreto dello sviluppo economico di un paese, se non investiamo in questo settore, non riusciremo a fare nient’altro”. Da Nord a Sud lungo tutta la penisola coinvolgendo oltre 100 città, le Notti in Italia sono coordinate da università, enti di ricerca, società di comunicazione della scienza e associazioni.
Il direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Vito Borrelli: “La commissione europea propone questa notte dal 2005, quindi sono molti anni, il motivo principale è proprio quello di alimentare il dialogo tra i ricercatori e i cittadini per far comprendere l’importanza fondamentale della ricerca per la vita di tutti i giorni, di tutti noi”. L’ultima selezione dei progetti sostenuti dalla Commissione europea per il 2018 e 2019, grazie ai quali la ricerca e i ricercatori incontreranno nelle città centinaia di migliaia di persone di ogni età, ha registrato un record di partecipazione al bando con 128 progetti proposti. Di questi ne sono stati approvati 55, 9 dei quali italiani.