Chi nasce oggi ha un triste fardello da sostenere. Il numero di italiani over 65 che dovrà essere mantenuto da ogni 100 persone in età lavorativa salirà dall’attuale 37 a 62 nei prossimi trent’anni. Questo è frutto da un lato dell’aumento dell’aspettativa di vita, visto che gli attuali 65enni hanno un’aspettativa di vita di 20,7 anni, contro 15,3 anni nel 1980; e dall’altro lato a incidere è il crollo del tasso di natalità, ben al di sotto di quanto necessario per mantenere la popolazione costante: siamo attualmente a 1,37 figli per donna. Negli ultimi 20 anni l’aspettativa di vita delle persone di tutto il globo è aumentata di 6 anni, dato che si traduce in una crescita media annua di circa 100 giorni.
In questo contesto, l’Italia rappresenta il primo Paese in Europa per aspettativa di vita, con 13,5 milioni di persone che hanno pià di 65 anni. Questi i dati forniti oggi a Milano, alla presentazione dell’Expo-Meeting Innov-Aging, alla presenza del direttore dell’Osservatorio sui Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica, Carlo Cottarelli, e del presidente esecutivo della Fondazione Marche, Francesco Merloni. L’evento si svolgerò dal 21 al 23 giugno ad Ancona, dove i protagonisti della “silver economy” si riuniranno in Italia per una tre giorni sulle tematiche e l’economia legata all’invecchiamento della popolazione.