Riaffermare nella famiglia e nella scuola i valori educativi

di Paola Dongu

Particolari comportamenti  di alcuni bambini sono, a volte, etichettati come “disturbi”. Di certo, in una società come quella in cui viviamo, dove si punta a omologare tutto, il rischio che l’identità di ogni singolo individuo venga  catalogata come handicap è alto. Se a ciò aggiungiamo che certi messaggi che arrivano dai media non aiutano a rafforzare la responsabilità sociale, ad alimentare la cultura e a tener vivi certi valori, per i bambini, soprattutto, lo scenario si complica. Ed è così, quindi, che i piccoli, come detto, possono manifestare alcuni comportamenti a tal punto da essere etichettati come “disturbi” o in certi casi, addirittura patologie. Ma che nei fatti, nulla è di tutto ciò.

“Attraverso la nostra attività registriamo spesso una degenerazione dei valori, dalla scuola alla famiglia, dalla società all’etica della medicina – afferma Elisabetta Armiato, Madrina del Movimento culturale ‘Pensare oltre’ -. Il nostro obiettivo è offrire un nuovo approccio all’infanzia attraverso l’elaborazione di strumenti editoriali e manifestazioni culturali che mirano a sensibilizzare, in tal senso, la comunità”.

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