I 53 anni delle Farc, ultimo anniversario con le armi

La commemorazione a Marquetalia, dove furono fondate nel 1964

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Le Farc, in Colombia, festeggiano il 53esimo anniversario dalla loro fondazione, a Marquetalia, un piccolo villaggio in montagna dove ebbero origine nel 1964. L’ultimo anniversario delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia all’indomani della decisione dell’organizzazione di deporre le armi. “Sono arrivati da qui con gli aerei, tutto intorno, sparavano e bombardavano e i combattimenti erano piuttosto frequenti. I guerriglieri combattevano nell’arco di un chilometro”, dice Miguel Angel Pascuas, il fondatore delle Farc. “Oggi, qui a Marquetalia, ricordiamo. Marquetalia oggi si sta sviluppando grazie al lavoro della gente, sta crescendo la sua economia, per il popolo”. “E’ importante ricordare questa pagina della storia, qui, dove è iniziato il conflitto – dice Victoria Sandino, guerrigliera – per chi è arrivato da ogni dove è alla fine del mondo, ma per i contadini, uomini e donne di quel tempo, questa era la loro terra”.

Lo scorso 7 ottobre, il presidente della Colombia Juan Manuel Santos ha ricevuto il premio Nobel per la pace  “per la sua determinazione nel mettere fine alla guerra civile nel paese che durava da più di 50 anni”. Il movimento di guerriglia con il quale lo scorso 25 agosto Santos ha firmato un accordo di pace è il più vecchio e uno dei più ricchi e potenti tra quelli che hanno combattuto in Sud America: le “Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia—Ejército del Pueblo”, più note semplicemente come FARC. Il conflitto tra FARC e governo colombiano iniziò nel 1964, e ha causato 220 mila morti.

COSA SONO LE FARC La nascita delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) risale al 27 maggio 1964 durante l’Operazione Marquetalia, una massiccia operazione militare dello Stato colombiano, effettuata con appoggio statunitense, atta a reprimere con la forza le esperienze di auto-organizzazione agraria contadina che si erano sviluppate nelle regioni Tolima e Huila, accusate dal governo di rappresentare un pericolo per l’integrità della nazione, in quanto “inaccettabili repubbliche indipendenti”. Alla luce della cruenta repressione subita, i sostenitori di quelle esperienze, che sfuggirono sotto la direzione di Manuel Marulanda Vélez ad un accerchiamento effettuato da 16.000[2] effettivi dell’esercito, stabilirono che la resistenza e la lotta armata mediante la pratica militare della guerra di guerriglia mobile, erano l’unica strada da percorrere per portare in Colombia il cambiamento e le riforme strutturali che la popolazione chiedeva. Il loro scopo era sovvertire l’ordinamento statale colombiano per instaurare una democrazia popolare e socialista.