I 60 anni di Barbie, la bambola tra le più amate del mondo
Ha cambiato look, si è adattata ai tempi e alle mode, è uscita in molte versioni oltre alla classica bionda e longilinea, e non invecchia mai. Barbie sta per compiere 60 anni e resta una delle bambole più amate dalle bambine di tutto il mondo, se si pensa che ne vengono vendute 58 milioni ogni anno in oltre 150 paesi. Un fenomeno inarrestabile, alla faccia di videogiochi e giocattoli hi-tech.
Un brand, quello di Barbie, che non conosce crisi e che dal 9 marzo 1959, quando venne presentata alla Toy Fair di New York, ha venduto oltre un miliardo di bambole. L’idea venne alla co-fondatrice del gruppo Mattel, che la produce, Ruth Handler, guardando la figlia Barbara che giocava con i bambolotti e il fratellino che si immaginava astronauta, cowboy o pilota. Così è nata “Barbie” – diminutivo del nome della figlia – bambola adulta dalle forme molto femminili, che intendeva “mostrare alle bambine che sarebbero potute diventare ciò che desideravano”.[irp]
Archetipo della bionda californiana, criticata a lungo per il fatto di dare un’immagine di donna superficiale, ricca e pigra, ha visto modificare il suo corpo e le fattezze in base ai canoni di bellezza negli anni. Emanciparsi, fare lavori giudicati prettamente maschili, cambiare pelle e ammorbidirsi nelle forme. Robert Best, direttore del design di Barbie, spiega: “Certamente come bambola che rappresenta la donna, è importante che dia un messaggio positivo e parli alle ragazze e alle bambine facendo vedere di essere in grado di fare tante cose diverse”. Ma Barbie non è più oggi solo una bambola. Ha un account Instagram (@barbiestyle), è diventata “un’influencer” seguita da milioni di follower e a 60 anni, non ha bisogno di figli o marito: si mostra come una donna indipendente e dedita a diverse carriere.