Professore assenteista indagato dalla Procura di Pordenone per truffa ai danni dello Stato e certificazioni false. Il docente, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Guardia di finanza, prestava consulenze aziendali nei periodi di assenza. I magistrati della Corte dei Conti hanno segnalato un danno erariale di 110mila euro. Le Fiamme gialle hanno condotto accertamenti sul caso su delega del sostituto procuratore Federico Facchin. Il professore, cui era stata assegnata una cattedra presso un istituto scolastico di Pordenone, è risultato risiedere in Sicilia. Ed in tre anni scolastici (nei quali avrebbe dovuto occupare la cattedra assegnata in un istituto tecnico di Pordenone), ha accumulato 769 giorni di assenza, giustificandoli attraverso la presentazione di certificazioni mediche e/o richieste di congedo parentale.
Le assenze – si spiega – sono risultate, poi, illegittime. Il docente risultava assente per malattia o per necessità, ma al tempo stesso svolgeva consulenze aziendali a favore di società private e di enti pubblici. In tali periodi di assenza “certificata” da scuola il soggetto ha percepito le previste indennità, complessivamente ammontanti a 13.000 euro, a carico dell`Inps. Ulteriori approfondimenti investigativi hanno permesso di appurare che per svolgere tali attività di consulenze non solo il professore non aveva ottenuto la preventiva, obbligatoria, autorizzazione dall`amministrazione di appartenenza, ma ha anche omesso di dichiarare di essere dipendente pubblico. E l’ammontare degli emolumenti percepiti nel complesso ammontano a circa 97mila euro. Gli esiti delle indagini sono stati trasmessi alla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia per le valutazioni di propria competenza per il danno erariale di complessivi 110mila euro arrecato all`amministrazione pubblica, in relazione ad attività extraprofessionali condotte in assenza delle autorizzazioni previste.