La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione in atti giudiziari per Silvio Berlusconi e altre trenta persone nell’ambito del cosiddetto procedimento Ruby ter, nel quale i magistrati accusano l’ex premier di aver pagato 21 ragazze, tra cui Karima el Maroug, in arte Ruby, e altre persone che hanno testimoniato nel processo Ruby, in cui Berlusconi era stato assolto. La richiesta della Procura dovrà passare ora al vaglio del Gup. La richiesta di rinvio a giudizio è stata depositata oggi, dopo che il 30 giugno scorso i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, coordinati dal procuratore aggiunto Pietro Forno, avevano inviato l’avviso di conclusione delle indagini. Oltre alle cosiddette “olgettine” (cui l’ex Cavaliere avrebbe pagato oltre 10 milioni di euro, 7 dei quali alla sola Ruby), la Procura ha chiesto il processo per falsa testimonianza anche per Mariano Apicella, Luca Giuliante, Danilo Mariani, Giorgio Puricelli, Luca Risso (accusato di riciclaggio), Carlo Rossella, Maria Rosaria Rossi e Luca Pedrini, quest’ultimo indagato per false informazioni al pubblico ministero. Le “persone offese” nel procedimento sono Ambra Battilana, Chiara Danese e Imane Fadil, e il ministero della Giustizia.
Lo scorso 6 novembre, su richiesta della Procura, il gip aveva archiviato 13 posizioni (tra cui quelle degli avvocati di Berlusconi Niccolò Ghedini e Piero Longo, del suo caposcorta Estorelli e del suo consigliere diplomatico Valentini) e oggi i magistrati hanno rivelato di aver chiesto l’archiviazione dall`accusa di falsa testimonianza anche per Giorgia Iafrate “anche alla luce dell’interrogatorio” reso dal funzionario di polizia a fine luglio scorso. “Nella sentenza passata in giudicato che ha assolto Silvio Berlusconi, la Cassazione ha affermato che è stata provata oltre ogni ragionevole dubbio l’esistenza di un sistema prostitutivo ad Arcore” hanno spiegato i magistrati ai cronisti, sottolineando che quello del Ruby-ter è “un fascicolo autonomo” frutto di lunghe indagini. “L’accanimento giudiziario contro Berlusconi continua con uno zelo che ignora assurde persecuzioni e assoluzioni del passato. Con tutte le emergenze criminali e terroristiche che si devono fronteggiare, per qualcuno la priorità resta la lotta togata a chi si considera un avversario politico. De hoc satis”. Lo ha affermato in una dichiarazione il vicepresidente Fi del Senato Maurizio Gasparri.