Si tinge sempre più di giallo la morte del piccolo Lorys. Non c’è traccia dello zainetto del bambino ucciso a Santa Croce Camerina il 29 novembre del 2014, in provincia di Ragusa, nonostante il sopralluogo effettuato martedì scorso, dalla mamma, che ha lasciato il carcere di Agrigento per essere scortata da polizia e carabinieri nei luoghi dove è stato trovato il corpicino del bambino. La Procura della Repubblica di Ragusa – nell’ottica di una corretta informazione – comunica che Veronica Panarello ha effettuato il 17 novembre scorso, un sopralluogo unitamente a Personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Polizia Penitenziaria, al fine di ricercare lo zaino di Lorys, che la stessa ha ammesso di aver gettato (per disfarsene) lungo la strada percorsa per recarsi al castello di Donnafugata dove doveva partecipare ad un corso dimostrativo di cucina. Primi accertamenti hanno dato esito negativo e gli investigatori effettueranno ulteriori ricerche nelle prossime ore, anche con ausilio di mezzi e tecniche speciali.
Si rappresenta che la donna, durante le attività di ricerca dello zaino, ha riferito ulteriori importanti elementi rispetto alle dichiarazioni già rese in sede di interrogatorio martedì scorso, pertanto si è ritenuto opportuno ascoltare nuovamente l’indagata che ha fornito una diversa versione. Le dichiarazioni rese sono al vaglio di questa Procura della Repubblica che le sta valutando unitamente agli investigatori della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Intanto domani alle 10,30 Veronica Panarello, accusata dell’omicidio di Loris e di avere occultato il cadavere, comparirà davanti al Gup di Ragusa che dovrà decidere se rinviarla a giudizio. L’udienza è slittata di 24 ore per un impegno in Cassazione dell’avvocato Francesco Villardita che difende la mamma di Loris. Questa mattina l’avvocato Pia Giardinelli che ha rappresentato l’indagata nell’udienza davanti al Gup ha detto che “le scelte penali saranno valutate con molta attenzione”, anche quella di un eventuale ricorso a riti alternativi o consulenze psicologiche. La penalista non ha voluto anticipare le linee della difesa che verranno esposte domani davanti al giudice per l’udienza preliminare, ma ha sottolineato che la sua assistita, oggi assente in Aula, “è molto, molto provata”.
Durante un colloquio con Davide Stival, sollecitata dal marito, Veronica Panarello aveva escluso che il bambino potesse essere rimasto vittima di un incidente, adesso torna indietro, e non è facilissimo credere a questa versione”. Lo ha affermato l’avvocato Daniele Scrofani, legale del papà di Loris. “Davide è stanco – ha aggiunto il penalista – ma è ansioso di affrontare il processo, per capire come andrà a finire questa vicenda. E’ pronto a qualunque verità purché si arrivi a un accertamento pieno. E grazie al lavoro, che non si è mai fermato, della Procura e di polizia di Stato e carabinieri di Ragusa ci stiamo arrivando, poco a poco”. In questi giorni Davide Stival “sta affrontando la vita cercando la normalità, andando a lavorare” e “domani dovrebbe essere in aula”.