Operazione antimafia a Corleone, sei arresti. Cosa nostra voleva uccidere Alfano. Lo Voi: “Più sfogo che progetto”

Duro colpo al mandamento mafioso di Corleone. Sei persone sono state arrestate in una una maxi operazione “Grande passo 3” nel territorio del boss mafioso Totò Riina condotta dai Carabinieri del Gruppo Monreale di Palermo. L’inchiesta, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, ha svelato i nuovi assetti di Cosa nostra nel mandamento dei boss Riina e Provenzano, che è stato azzerato. I militari del gruppo di Monreale, supportati dalle unità cinofile per la ricerca di armi e da un elicottero, sono intervenuti in una vasta area compresa tra Corleone, Chiusa Sclafani e Contessa Entellina. I mafiosi vicini al boss Totò Riina avevano progettato l’omicidio del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ‘colpevole’ di avere aggravato il regime di carcere duro al 41 bis. La circostanza emerge dall’operazione antimafia dei Carabinieri di Palermo. Gli investigatori hanno captato, durante l’inchiesta “una intercettazione in chiaro in cui gli indagati si lamentavano del 41 bis inasprito dal ministro dell’Interno Alfano”. E per questo motivo progettavano di ucciderlo, proprio come accadde nel 1963 a Dallas al Presidente degli Stati Uniti ucciso da un uomo. L’omcidio di un imprenditore del corleonese è stato sventato dagli investigatori. L’obiettivo dei boss era un imprenditore della zona. Ecco perché è stata anticipata l’operazione ‘Grande passo 3’ dei Carabinieri.

Articolo aggiornato alle 13:11

I NOMI DEGLI ARRESTATI
Rosario Lo Bue, 62 anni, di Corleone; Vincenzo Pellitteri, di Chiusa Sclafani, 63 anni; Roberto Pellitteri, di Chiusa Sclafani, 25 anni; Salvatore Pellitteri, di Palazzo Adriano, 23 anni; Salvatore Pellitteri, 39 anni, di Corleone; Pietro Pollichino, 74 anni, di Contessa Entellina.

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