“Ho iniziato la costruzione delle architravi per la grande trasformazione con cui porteremo la Rai nel mondo di oggi. Per fare solo qualche esempio ho istituito una direzione creativa che contaminerà tutte le attività, e una direzione digitale, che farà della Rai una media company”. Antonio Campo Dall’Orto, nuovo direttore generale della Rai da agosto parla dei cambiamenti in atto nell’azienda in un’intervista al Corriere della sera. “Il tema è partire dal prodotto. Che si tratti di un programma di informazione, di una fiction o di un programma radio, questi vanno pensati fin dalla loro origine per tutte le destinazioni possibili, dalla tv allo smart phone a internet. Il tutto cercando di rendere evento tutto ciò che lo può essere”, spiega. A proposito della crisi dei talk show il dg non crede che siano morti: “Non dico questo. Anzi, stanno migliorando, riconosco la volontà di diventare più comprensibili. Per esempio la formula del sabato sera di Fazio funziona. Ma sono troppi. E non ha senso schiacciarli l`uno contro l`altro nella stessa sera. Credo molto nella tv scritta, che è maggior garanzia di qualità.
Certo non si può scrivere tutto; ma la parte non scritta perde forza se manca la qualità degli interpreti”.
Cambierà tutti i direttori di rete e tutti i manager? “Ci sarà un giusto equilibrio tra le competenze esterne e quelle interne. La direzione creativa e quella digitale non esistevano. Per la direzione digitale ho individuato un manager che proviene da esperienze internazionali. Per la direzione creativa sto facendo una ricerca che coinvolga sia interni che esterni. In altri ruoli valorizzeremo i talenti che sono già in Rai e sono disposti ad accettare la sfida della trasformazione”. Dall’Orto non si sbilancia nè sul progetto delle Newsroom nè sul cambio avi vertici dei Tg: “Prima decideremo come cambiare l`informazione, poi guarderemo alle persone. A me pare però che l`informazione in Rai la sappiamo fare bene”. E sull’ipotesi di esuberi tra i dipendenti chiarisce: “Ci saranno efficienze. Alcune strutture sono superate; faranno altro, o saranno chiuse. Ma gli esuberi non sono certo la prima cosa da cui partirò”. Infine lo scandalo tangenti. Si parla di 38 milioni di fondi neri, di 37 dossier interni sequestrati dalla magistratura. Il Dg ha mandato via il capo dell`ufficio legale. Al capo dell`Audit hanno bruciato la macchina. “Ci sono cose coperte dal segreto istruttorio. Posso dirle questo: stiamo facendo tutto quello che serve per diffondere in Rai la cultura della legalità. Andremo avanti dritti, qualunque cosa possa essere accaduta”, conclude Dall’Orto.