La Cei: il Natale laico nelle scuole è ridicolo. Anche Renzi boccia il preside

LA POLEMICA Mons. Nunzio Galantino interviene sulla decisione dell’insegnante di non far celebrare alcun tipo di festeggiamento, in occasione delle imminenti festività. Salvini a Rozzano di Giuseppe Novelli

Nunzio Galantino

di Giuseppe Novelli

“Trovo pretestuosa e tristemente ideologica la scelta di chi, per ‘rispettare’ altre tradizioni o confessioni religiose, pensa di cancellare il Natale o di camuffarlo scadendo nel ridicolo”. Così mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei) in un editoriale sul numero di dicembre del mensile Vita Pastorale. Dal Natale, scrive il vescovo, “vogliamo imparare cosa significhi misericordia e accoglienza, secondo la via che Gesù ci mostra con la sua vita. Dal Natale vogliamo attingere la forza per divenire testimoni credibili di questa ‘buona notizia’. E’ questo il Natale che ci auguriamo reciprocamente di poter vivere, per la gioia del mondo! E lasciatemelo dire! Se questo è il Natale, trovo pretestuosa e tristemente ideologica la scelta di chi, per ‘rispettare’ altre tradizioni o confessioni religiose, pensa di cancellare il Natale o di camuffarlo scadendo nel ridicolo”.

Ad innescare la polemica era stato nei giorni scorsi il preside Marco Parma, che s’è dimesso dal suo incarico alla primaria dell’istituto Garofani di Rozzano, e che aveva scelto di non far celebrare alcun tipo di festeggiamento, in occasione delle imminenti festività natalizie, per non turbare gli alunni di religioni diverse da quella cattolica. Anche Matteo Renzi, in merito, ha preso una posizione. “Il Natale è molto più importante di un preside in cerca di provocazioni – ha osservato il Presidente del Consiglio – se il preside pensava di favorire integrazione e convivenza in questo modo, mi pare abbia sbagliato di grosso. Confronto e dialogo non vuol dire affogare le identità in un politicamente corretto indistinto e scipito. L’Italia intera, laici e cristiani non rinuncerà mai al Natale. Con buona pace del preside di Rozzano”. Di certo Palma sembra essere stato più realista del Re, dal momento che le associazioni islamiche di Milano hanno affermato di non aver mai avuto alcun tipo di problema con la ricorrenza; tuttavia l’aver offerto la sua “testa” su un piatto d’argento non ha placato le reazioni delle forze politiche, sorprendentemente compattate dal suo discutibile provvedimento.

In campo anche Mario Marazziti, il presidente della Commissione Affari Sociali della Camera di Democrazia Solidale (PI-CD). “Una proposta immotivata, quella di annacquare e cancellare il Natale, e sconsiderata – afferma -. Tanto più che mi sembra sia stata motivata con l’idea di non creare tensioni con il mondo musulmano e altri. In nome del rispetto non si sa di che”. “Purtroppo in un tempo confuso, che da un dirigente scolastico venga una banalità simile dà l’idea del disorientamento culturale. La smania di guerra, di scontro e di violenza si combattono non creando società asettiche, senza memoria e senza simboli, ma educando ad amare i simboli degli altri, orgogliosi dei propri. Detto questo, tanto rumore per nulla. Una iniziativa sbagliata in un piccolo centro italiano, che è diventata un “caso”. Spero torni presto nel dimenticatoio”, conclude Marazziti.

Irrompe anche Matteo Salvini facendo una visita alla scuola di Rozzano portando un piccolo presepe. “Sono convinto che anche ai bambini di altre religioni piaccia festeggiare il Natale. E se non ci penserà il preside ci penseranno le mamme e i papà – dice  il segretario federale della Lega Nord -. “Ci auguriamo che tutte le mamme e tutti i papà spieghino ai loro bambini, di tutte le religioni, in modo pacato, che è bella la convivenza ma che il 25 dicembre rimane la festa di Natale”. “E ora – conclude – pensiamo ai muri, alle lavagne, ai soffitti, che sono le priorità, e i festeggiamenti di Natale”.