di Giuseppe Novelli
I gruppi parlamentari alla Camera insistono sul Sud. Con molti emendamenti trasversali al ddl stabilità si chiede di rafforzare la decontribuzione per le nuove assunzioni nelle regioni del Mezzogiorno. Le proposte di modifica pur condividendo l’obiettivo presentano elementi differenti. Molte richieste arrivano dal Pd. Un emendamento a firma Covello si punta a estendere gli sgravi al 100% per 36 mesi con un tetto di 8.060 euro per le regioni ricomprese nell’obiettivo convergenza (Campania, Puglia, sicilia e Basilicata). Un’altra proposta del Pd vuole la decontribuzione piena senza modificare durata e tetto previsti in manovra. Sinistra italiana e Civati, invece, allarga i benefici a tutto il Mezzogiorno. Ap propone di mantenere per gli sgravi contributivi le stesse condizioni attualmente in vigore per Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, sicilia, Sardegna. Il Movimento 5 stelle propone invece di azzerare i contributi previdenziali per le assunzioni effettuale da imprese operanti nel Mezzogiorno per 36 mesi e di portare a 36 mesi anche la decontribuzione al 40% con il tetto di 3.250 euro prevista per i nuovi assunti nelle altre regioni d’Italia. Anche Forza Italia mira a estendere a 48 mesi per le regioni dell’obiettivo convergenza la decontribuzione al 100% con un tetto di 8.060 euro l’anno, mentre con un altro emendamento porta il tetto a 6.250 euro.