Messina, arrestate tre ragazze per la morte di Ilaria Boemi. Gli ultimi attimi di vita della giovane

La polizia di Stato ha fatto luce sul decesso di Ilaria Boemi, la ragazza di 16 anni morta lo scorso 10 luglio per arresto cardio circolatorio, a Messina, ricostruendo gli ultimi attimi di vita della giovane. E’ stata soccorsa in spiaggia, intorno alla mezzanotte, sulla battigia del lungomare che costeggia il viale della Liberta’, ormai in fin di vita. Poche ore prima aveva assunto una dose di Mdma, una sostanza stupefacente di tipo sintetico che le e’ stata fatale. Oggi e’ scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari per chi e’ ritenuto il pusher, che ha materialmente ceduto la dose letale: si tratta di una giovane, una 18enne. A lei gli investigatori della Squadra Mobile sono arrivati ricostruendo l’intera vicenda, dai contorni via via sempre piu’ allarmanti. Il provvedimento e’ stato emesso dal gip presso il Tribunale di Messina, Maria Militello, su richiesta del pm Stefania La Rosa.

La Polizia di Stato ha individuato altre due giovani donne, che Ilaria conosceva e frequentava. La prima, oggi 18enne, ma all’epoca dei fatti minorenne, e’ direttamente coinvolta. Sarebbe stata lei a dare alla pusher, oggi agli arresti domiciliari, l’ecstasy, perche’ la vendesse a Ilaria. Avrebbero trascorso la serata prima della vendita insieme. Sarebbero state insieme quando Ilaria ha messaggiato scrivendo di voler acquistare l’ecstasy, la “maddy”, la “maddalena” che le faceva provare “l’amore per il mondo intero”. Insieme avrebbero deciso chi sarebbe stato a portare la droga a Messina per venderla a Ilaria. La terza protagonista della vicenda e’ una sedicenne che le indagini hanno indicato come piu’ volte in passato protagonista di cessione di Lsd e della stessa Mdma a Ilaria e ad altre giovanissime.

Per lei e per l’altra, oggi maggiorenne, il gip presso il Tribunale per i Minorenni, Michele Saja, su richiesta del pm Andrea Pagano, ha deciso la misura cautelare del collocamento in comunita’ da eseguirsi presso una struttura che dovra’ essere individuata a cura della Direzione del Centro per la Giustizia minorile di Palermo. La vendita della sostanza stupefacente a Ilaria la sera del 9 luglio non sarebbe stato quindi un caso isolato. Le ragazze raggiunte oggi da misura cautelare avrebbero “rifornito” amiche e conoscenti prima della morte di Ilaria e persino dopo. Risale infatti ad appena un mese dopo la morte di Ilaria un altro episodio, un’altra dose di “maddy” che in quel caso ha trovato un acquirente a Villafranca Tirrena. Emergono poi altri personaggi su cui la Polizia continua ad indagare. Fornitori, tra cui personaggi noti alle forze dell’ordine, gia’ arrestati per reati connessi alla detenzione ed allo spaccio di droga, a cui le giovani pusher si rivolgevano al bisogno.

La droga, la Mdma letale, sarebbe arrivata la sera del 9 luglio nelle mani di Ilaria insieme ad un’altra dose della stessa sostanza. Marroncina, cristallina, solida. Ilaria ne avrebbe sbriciolata una prima parte in una bottiglietta di plastica usando una forbicina. Avrebbe poi aggiunto un po’ di birra e l’avrebbe passata alle due persone che quella sera erano in auto con lei, un’amica ed un uomo piu’ grande, un 39enne. Poi avrebbe sciolto la restante parte mandandola giu’. Le ore successive sarebbero state caratterizzate da momenti di euforia e delirio, provocati dalla droga a momenti di malessere. I tre avrebbero poi deciso di spostarsi dal centro citta’ alla zona nord in spiaggia. Su cosa sia accaduto negli ultimi momenti di vita di Ilaria la Polizia continua ad indagare. Ilaria sarebbe comunque morta da sola. Al momento dell’arrivo dei soccorsi i due amici con cui aveva preso l’ecstasy non erano con lei. Si erano gia’ allontanati.

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