“Mi sembra che il credito di imposta al 10% sia la scelta. E’ la proposta su cui c’è il maggiore consenso. Continueremo a vedere se c’è spazio per rafforzare la decontribuzione” sui neo-assunti. E’ quanto afferma il relatore alla legge di Stabilità, Fabio Melilli (Pd), in merito alle misure per il Sud, dopo una riunione con il governo dove si è fatto il punto sulle diverse questioni in vista dell’avvio delle votazioni oggi da parte della commissione Bilancio. La leva per rafforzare gli sgravi sui neo-assunti “può essere la percentuale” (che nella manovra è ferma al 40% per tutta Italia) ma, ha precisato Melilli, questa ipotesi “potrebbe avere la necessità di alcuni ‘visti’ da parte dell’Unione europea che potrebbero allungare i tempi” mentre “non possiamo farla partire più tardi. Resta sul tavolo l’altra ipotesi che è quella di allungare di un anno per il Mezzogiorno la decontribuzione al 40% (che in manovra è prevista per due anni). Poi c’è il capitolo Province dove il vero problema sono “i fondi” con cui assolvere alle “funzioni” assegnate a questi enti. Governo e maggioranza stanno quindi “verificando con il ministro Delrio” la possibilità di dirottare “parte dei fondi Anas per le strade ex Anas” la cui manutenzione spetta ora alle Province e si sta anche studiando come far fruttare il loro patrimonio immobiliare “non legato alle loro funzioni” che peraltro “è molto consistente e abbastanza appetibile”, ha detto ancora Melilli.
“Se chiudiamo con Anas potremmo ottenere almeno 100 milioni aggiuntivi nel 2016”, a cui si aggiungerebbe “il rifinanziamento per 50 milioni di un altro fondo che riguarda le province”, ha precisato il relatore. Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, ha spiegato Melilli, si potrebbe coinvolgere la Cdp. Governo e maggioranza stanno anche “lavorando ad un’ipotesi che consenta a tutte le Regioni con più facilità di poter abbassare le tasse, in particolare l’addizionale Irpef”. Melilli ha spiegato che “da una parte per le Regioni che hanno piani di rientro si può immaginare” di “sospendere i pagamenti di alcune rate dei mutui” o “scadenzare le rate in modo diverso”; dall’altra “potremmo lavorare sulle legge 35”, quella che riguarda i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, per “allargare” la possibilità di manovra fiscale a “tutte le Regioni”. La bozza della manovra prevede anche una dote di 100 milioni per il fondo di solidarieta’ per i piccoli risparmiatori penalizzati dal dl salva-banche. Su questo punto sembra convergere governo e maggioranza. Secondo quanto si apprende, il fondo potrebbe essere finanziato per due terzi dalla banche e per un terzo dallo Stato ma non e’ escluso che si possa arrivare anche a una ripartizione paritaria tra risorse pubbliche e contributo degli istituti di credito.