di Giuseppe Novelli
“I soldi arrivano, non c’e’ nessuna situazione tragica nei conti della Regione. Nella Finanziaria dello Stato c’e’ la copertura”. Rassicura il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, a Palermo in merito ai ritardi su bilancio e finanziaria e sulle risorse che ancora mancano all’appello, 500 milioni. Le parole di Crocetta sembrano indirizzate al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ieri aveva parlato di “situazione tragica dei conti”. Circa “i ritardi nel varo di bilancio e finanziaria – spiega – sono normali, perche’ la nostra finanziaria era collegata con quella dello Stato. Il bilancio e’ stato approvato in giunta e lunedi sara’ la volta della finanziaria”.
Sul piede di guerra, invece, le opposizioni. “Il governo Crocetta non ha ancora depositato al parlamento regionale ne’ il bilancio di previsione ne’ la finanziaria 2016, non sappiamo pertanto se sarà necessario andare in esercizio provvisorio”, afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars. “Quel che invece è certo – puntella – è il congelamento di oltre 500 milioni di euro di spesa, per mancanza di risorse e che per fare quadrare i conti non basterà comunque una variazione di bilancio, la proposta operazione di ingegneria contabile che renderebbe esigibili crediti che sino a ieri non lo erano affatto, per far fronte ad una riduzione delle entrate. Palazzo d’Orleans si chiarisca le idee sull’esigibilità dei crediti, o si è sbagliato ieri o si sbaglia oggi. In un caso o nell’altro a danno dei siciliani”.
Riprende Crocetta: “Vorrei si evitasse sinceramente che questa vicenda dei 500 milioni aggiuntivi necessari a coprire la spesa regionale, venisse esasperata e strumentalizzata per il 2016, allo stesso modo della vicenda dei 670 milioni di FSC del 2015. Da Palazzo Chigi arrivano segnali molto positivi nei confronti della Sicilia”. Ieri il governatore ha avuto a Roma, con la presenza dell’assessore all’Economia Baccei, un incontro con i sottosegretari De Vincenti e Bressa. Crocetta, tuttavia precisa che la volontà del governo era quella di un emendamento che comprendesse la cifra complessiva di un miliardo e quattrocento milioni, cosa stabilita dopo un lungo confronto. “Tale ipotesi – spiega – è stata fatta saltare dalla politica, ma in ogni caso non c’è alcun danno. Le spese obbligatorie sono coperte per tutto l’anno e, per quanto riguarda quelle non obbligatorie, abbiamo il 50% della copertura immediatamente spendibile mentre il rimanente 50% da utilizzare a partire da giungo 2016, è collegato ad un nuovo accordo tra Stato e Regione il cui confronto è già stato avviato ieri, continuerà a gennaio e si concluderà entro la primavera”. “Il percorso – continua il presidente – è chiaro e fino ad oggi gli impegni del governo nazionale nei confronti della Sicilia, sono stati tutti mantenuti. Se ci fosse stato un atteggiamento negativo da parte del governo Renzi, sicuramente non ci sarebbe stato all’interno della finanziaria l’emendamento sui 900 milioni, l’emendamento sui precari che sarà inserito nel decreto mille proroghe, lo sblocco FSC con la delibera Cipe dello scorso novembre nonché l’avvio della trattativa sui 500 milioni ulteriori mancanti. Stiamo lavorando con forza per rimettere in ordine il bilancio, attraverso un accordo strutturale”. In sostanza, per il governatore, ”il problema non è costituito dai 500 milioni aggiuntivi, ma dalla rinegoziazione dell’accordo con lo Stato sulle entrate della Regione per rendere certa l’entrata di un miliardo e quattrocento milioni per i prossimi bilanci. Rassicuro dunque tutti sulla stabilità dei conti e sul fatto che non ci sarà alcuna scopertura sulle spese di forestali, comuni etc, poiché l’accordo con lo Stato c’è, si deve solo formalizzare e stiamo lavorando per questo”.