Ricercatrice libica indagata si presenta in procura a Palermo

ISTIGAZIONE AL TERRORISMO La posizione della donna e’ al centro di un braccio di ferro tra la Procura e l’ufficio gip, che ha negato la convalida del fermo eseguito dalla Digos VIDEO

Khadija-Shabby

Khadijga Shabbi, la ricercatrice universitaria libica di 45 anni, indagata con l’accusa di istigazione al terrorismo, si e’ presentata questa mattina in Procura a Palermo. Davanti a lei il pm Gery Ferrara ha conferito l’incarico per l’esame dei suoi computer, dei telefonini e delle pendrive, trovati in casa della Shabbi nel corso della perquisizione avvenuta la settimana scorsa. La posizione della donna e’ al centro di un braccio di ferro tra la Procura e l’ufficio gip, che ha negato la convalida del fermo eseguito dalla Digos. Secondo i pm Khadijga Shabbi sarebbe in contatto con foreign fighters e con esponenti dello Stato islamico, dei quali diffonderebbe la propaganda attraverso i Social Network. Il gip Fernando Sestito ha comunque ritenuto sufficiente per lei la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Palermo. Contro questa decisione la Procura si appresta a presentare appello al Tribunale del Riesame.