di Enzo Marino
Lavoro, terrorismo, inquinamento ambientale, ma anche immigrazione, l’evasione fiscale e la legalità. Sono i temi al centro del primo discorso di fine anno che Sergio Mattarella ha rivolto agli italiani. Il presidente della Repubblica ha cambiato la location del suo discorso e scelto un linguaggio il più possibile diretto e colloquiale per dare una parola di conforto e di speranza a tutti gli italiani sulle questioni che più li preoccupano e gli stanno a cuore. “L’occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l’uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie” perchè “il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani”, ha esordito il capo dello Stato. Il terrorismo “di matrice islamista” ci vuole impaurire e condizionare, ha aggiunto “non glielo permetteremo – ha esortato -. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte di vita”. L’inquinamento “specialmente nelle grandi città” è un problema “concreto e centrale”. Mi auguro che lo si affronti con un comune impegno da parte di tutti”, ha detto ancora il Presidente della Repubblica invitando tutti a fare la propria parte per la difesa del territorio e per evitare gli sprechi: “Molto della qualità della nostra vita dipende dalla raccolta differenziata dei rifiuti e dal rispetto dei beni comuni. Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, di acqua, di energia”.
Ma certo le istituzioni devono fare la loro parte: “Si può chiedere ai cittadini di limitare l’uso delle auto private, ma, naturalmente, il trasporto pubblico deve essere efficiente. E purtroppo non dovunque è così”. Sull’immigrazione serve accoglienza e rigore: Mattarella ha ricordato quanti immigrati oggi contribuiscano a migliorare la nostra vita con il loro lavoro e le tasse che pagano, ma vanno aiutati ad integrarsi. “Larghissima parte degli immigrati rispetta le nostre leggi, lavora onestamente e con impegno, contribuisce al nostro benessere e contribuisce anche al nostro sistema previdenziale, versando alle casse dello Stato più di quanto ne riceva”. Ma questo non significa che si debba dimenticare il rispetto della legge: Quegli immigrati che, invece, commettono reati devono essere fermati e puniti, come del resto avviene per gli italiani che delinquono. Quelli che sono pericolosi vanno espulsi”. Il richiamo più severo di Mattarella è quello contro l’evasione fiscale: “122 miliardi di euro. 122 miliardi – ha ripetuto – vuol dire 7 punti e mezzo di PIL” con i quali si potrebbero creare “oltre trecentomila posti di lavoro: gli evasori danneggiano la comunità nazionale e danneggiano i cittadini onesti. Le tasse e le imposte sarebbero decisamente più basse se tutti le pagassero”.
Poi c’è il capitolo legalità: “La quasi totalità dei nostri concittadini crede nell’onestà. Pretende correttezza. La esige da chi governa, ad ogni livello; e chiede trasparenza e sobrietà”. Il capo dello Stato ha voluto anche ringraziare il Papa per il suo messaggio che invita “alla convivenza pacifica fra i popoli” e ha reso un omaggio ad alcune donne che rappresentano l’emblema dell’Italia positiva che può farcela e che è un esempio per tutti: “Fabiola Gianotti, che domani assumerà la direzione del Cern, Samantha Cristoforetti, che abbiamo seguito con affetto nello spazio, e Nicole Orlando, l’altelta paralimpica che ha vinto quattro medaglio d’oro. Nominando loro rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutte le donne italiane – ha detto il presidente della Repubblica -. Fanno fronte a impegni molteplici e tanti compiti, e devono fare ancora i conti con pregiudizi e arretratezze”.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha espresso telefonicamente al Presidente della Repubblica i suoi auguri e le sue congratulazioni per il messaggio di fine anno. “Un messaggio bello, che è arrivato al cuore degli italiani, pieno in ogni sua parte di amore per il nostro Paese. Mi ha colpito, in particolare, la sottolineatura della lotta contro il pregiudizio e la diffidenza nella vita quotidiana dei nostri bambini, con un occhio partecipe sul tema delle migrazioni e della necessaria integrazione, in chiave italiana ed europea”, ha commentato il premier.