Riforme, referendum a ottobre. Renzi: “Saranno gli italiani a decidere”
LA ROAD MAP RENZIANA Pronti Codice degli appalti e decreti legislativi sulla riforma P.A. Sul fronte politico, venerdì 25 gennaio convocata la direzione del Pd di Maurizio Balistreri
di Maurizio Balistreri
La settimana prossima il governo licenzierà il Codice degli appalti e decreti legislativi sulla riforma P.A. e quella successiva presenterà la proposta dell’esecutivo sulla riforma del diritto fallimentare. Senza sosta gli annunci a raffica di Matteo Renzi che imperterrito dira dritto per la sua strada in barba agli alleati. Minoranza Dem compresa. E così venerdì 15 gennaio il Consiglio dei Ministri affronterà i primi decreti legislativi sulla riforma della Pubblica Amministrazione. “Un’Italia più semplice, con tempi più rapidi per le conferenze dei servizi, con i corpi di polizia che passano da cinque a quattro, con meno aziende partecipate nei comuni e nello Stato, con un investimento significativo in innovazione e digitale”, afferma il premier. Poi c’è il Codice degli appalti, spiega, è un “altro tassello finalizzato a rendere più facile lavorare in Italia. E del resto l’abolizione dell’Imu e Tasi sulla prima casa aiuteranno la ripartenza dell’edilizia e delle costruzioni solo se sarà più semplice la procedura amministrativa e se, allo stesso tempo, si investirà nella sostenibilità e nell’efficienza energetica”.
E ancora. Entro fine mese, Renzi fa sapere che “presenteremo insieme al ministro Orlando i dati, davvero molto buoni, sulle partite aperte nel governo della giustizia (riduzione tempi, riduzione arretrati e pendenze, semplificazione telematica fortissima) e la proposta del governo sulla riforma del diritto fallimentare. Un piccolo passo in avanti ma decisivo nella trasformazione della cultura d’azienda italiana”. Insomma, avanti tutta. Poi c’è il piatto forte, quello per le riforme e per il quale il premier annuncia che “lunedì 11 gennaio la Camera vota la 4° lettura delle riforme costituzionali. Poi toccherà al Senato e nel mese di aprile il voto finale ancora della Camera”. Quindi, per Renzi, “ragionevolmente a ottobre il referendum finale”. In altri termini, “saranno semplicemente gli italiani, e nessun altro, a decidere se il nostro progetto va bene o no”. Sul fronte politico, annuncia per venerdì 25 gennaio la direzione del Pd “con all’ordine del giorno la situazione politica e parlamentare ma soprattutto le elezioni amministrative del prossimo giugno”.