La cancelliera tedesca Angela Merkel si è schierata a favore di un inasprimento delle norme sull’espulsione dei migranti condannati, mentre Colonia ieri veniva invasa dalle manifestazioni di protesta dopo la scioccante ondata di aggressioni a sfondo sessuale in città nella notte di Capodanno. Sia le donne sia i sostenitori del movimento xenofobo PEGIDA si sono mobilitati in due distinte manifestazioni a Colonia, mentre Merkel ha dichiarato che i rifugiati che saranno giudicati colpevoli di un reato, anche quelli a cui non è stata comminata una pena detentiva saranno espulsi dalla Germania. “Se la legge non basta, allora va cambiata” ha detto il capo del governo tedesco, promettendo un’iniziativa a protezione non solo dei tedeschi, ma anche dei migranti innocenti. In Germania continua la rabbia per le aggressioni, i palpeggiamenti e gli insulti subiti da centinaia di donne nella città occidentale tedesca, in uno sconvolgente episodio di violenza di massa a San Silvestro. Gli assalitori erano in gran parte arabi e nordafricani, secondo le testimonianze dei presenti e la polizia. Gli indagati identificati dalla polizia sono anche in gran parte migranti, un fatto che alimenta le critiche alla politica liberale in tema di asilo della Merkel, che ha portato in Germania 1,1 milioni di rifugiati nel 2015. Agitando bandiere tedesche e cartelli con le scritte “Rifugiati violentatori non sono benvenuti” e “La Germania è sopravvissuta alla peste, al colera e alla guerra, sopravviverà alla Merkel?” centinaia di sostenitori di Pegida scandivano in piazza a Colonia “Merkel raus” (Merkel via).
In risposta i contromanifestanti, separati da un cordone di polizia, scandivano “Nazis raus” nella piazza dove ieri circa 500 persone, soprattuto donne, hanno tenuto auna rumorosa protesta contro la violenza sessista. Battendo su pentole sosffiando nei fischietti, i dimostranti brandivano cartelli con le scritte: “No alla violenza sulle donne”, “No vuol dire no!”. Su altri si leggeva “proteggete le nostre donne e i nostri bambini”. Prima della manifestazione di ieri pomeriggio Lutz Bachmann, cofondatore di PEGIDA (“Europei patriottici contro l’islamizzazione dell’occidente”) aveva messo online un foto con la maglietta “No ai rifugiati violentatori”. I populisti di destra di Alternativa per la Germania (Afd), che secondo i sondaggi hanno il 10% dei consensi prima del voto nei laender di quest’anno, hanno affermato che la violenza è “un assaggio dell’imminente crollo della cultura e della civiltà”. Certamente l’episodio di Colonia ha segnato uno spartiacque nell’accoglienza dei tedeschi ai rifugiati. Il 6 gennaio, il giorno in cui la gravità delle violenze è diventata palese, il quotidiano conservatore Die Welt scriveva che Colonia “segna l’inizio di un cambiamento delle politiche d’immigrazione”, in un articolo che elencava “i benefici e i pericoli dell’immigrazione di massa dai paesi musulmani”. “Colonia ha cambiato tutto, le persone ora dubitano” ha detto Volker Bouffier, vicepresidente della Cdu, il partito di Merkel. I dettagli di ciò che è accaduto nella calca l’ultimo dell’anno sono ancora poco chiari. La polizia federale ha identificato 32 persone, 22 delle quali sono richiedenti asilo, in relazione a 76 episodi criminosi, 12 dei quali a carattere sessuale, ha reso noto il ministero degli Interni. La polizia di Colonia, che sta impiegando un centinaio di agenti nell’esame di 350 ore di video di sorveglianza, ha annunciato di aver identificato 16 indagati. Non è chiaro quanti degli indagati siano veterani dell’immigrazione clandestina o facciano parte delle schiere di borseggiatori, spacciatori e piccoli delinquenti che vivono ai margini della stazione ferroviaria o ancora siano nuovi arrivati.
Venerdì le critiche all’inerzia delle forze dell’ordine nel fermare la violenza sono costate la testa del capo della polizia della città sul Reno, Wolfgang Albers, un tentativo di “ripristinare la fiducia pubblica”. La polizia di Colonia ha rivelato con ritardo la gravità delle violenze e il fatto, politicamente sensibili, che molti degli assalitori erano richiedenti asilo. Per alcuni i media hanno tentato di insabbiare un incidente per eccesso di “political correctness”.
Merkel, che finora si era rifiutata di cambiare il suo approccio accogliente verso i rifugiati, ha avuto parole dure per chi ha violato la legge. Anche chi ha avuto una sospensione di pena dovrà lasciare la Germania, ha detto. “Se un rifugiato infrange el regole, ci dovranno essere conseguenze, questo significa che possono perdere il diritto di residenza sia che abbiamo una condanna sospesa sia che debbano andare in carcere” ha detto dopo una riunione della Cdu. In base alle leggi attuali, i richiedenti asilo sono espulsi dalla Germania solo se condannati ad almeno tre anni di carcere e se le loro vite non sono a rischio nel Paese d’origine. “Dobbiamo farlo per noi e per i molti rifugiati che non hanno preso parte agli eventi di Colonia” ha detto Merkel.
(fonte Afp)