Dimissioni, la Capuozzo resiste. Oggi il giorno della verità
TENSIONI NEL M5S Il sindaco di Quarto è finita nella bufera per l’indagine sulle infiltrazioni camorristiche nell’amministrazione comunale di Enzo Marino
di Enzo Marino
Rosa Capuozzo per ora resiste. Il sindaco di Quarto non accoglie la richiesta arrivata dal blog di Beppe Grillo di dimettersi e di far tornare alle elezioni l’unica cittadina campana governata dal Movimento 5 Stelle, finita nella bufera per l’indagine sulle infiltrazioni camorristiche nell’amministrazione comunale che ha portato già alle dimissioni di un assessore Giovanni De Robbio, eletto con i pentastellati. Se Capuozzo non dovesse cambiare idea e restasse sulla poltrona di primo cittadino saranno inevitabili provvedimenti da parte dei vertici del Movimento: il caso del sindaco di Gela, Domenico Messinse, insegna. Espulso da M5S a fine dicembre per essere “venuto meno agli obblighi assunti con l`accettazione della candidatura” e per essersi “dimostrato totalmente fuori asse rispetto ai principi di comportamento degli eletti nel Movimento 5 Stelle”. La vicenda di Quarto però è una grana ancora più grossa per i 5 stelle soprattutto perché riguarda una regione da cui vengono quattro dei cinque componenti del cosiddetto direttorio: Carla Ruocco, Carlo Sibilia, Luigi Di Maio e Roberto Fico. Di loro ieri l’unico a parlare è stato Fico, finito in una intercettazione tra la Capuozzo e il capogruppo M5s in comune, Alessandro Nicolais, attraverso un post su facebook, per annunciare l’intenzione di “denunciare chiunque arbitrariamente manipolerà il contenuto di conversazioni telefoniche per farne false interpretazioni al fine di gettare fango sulle persone oneste”: “Leggo – ha afferma Fico – di un mio invito fatto al sindaco di Quarto ad ‘andare avanti tranquillamente’ risalente allo scorso 16 dicembre. Tutto ciò è palesemente falso, fuorviante e costruito ad arte. Il messaggio a cui si fa riferimento nell’intercettazione pubblicata è stato inviato da me al consigliere Nicolais che chiedeva spiegazioni sulla cacciata di De Robbio. Il mio messaggio diceva, testualmente: ‘Andate avanti e cercate di lavorare tranquillamente'”. E se da un lato il resto del direttorio tace, la base continua a dividersi: sotto il post in cui Grillo chiede le dimissioni della Capuozzo continuano i commenti e si dividono tra chi appoggia la decisione del leader e chi invece ritiene che “il sindaco se (come pare) è incolpevole allora non deve dimettersi, dare le dimissioni siognificherebbe che gli onesti gettano la spugna, occorre invece restare a testa alta far valere le prorie ragioni”.
Ieri mattina i carabinieri hanno eseguito una serie di perquisizioni acquisendo documenti ed effettuando dei backup sui computer sia nel palazzo comunale che in casa del primo cittadino. Blitz effettuato dai militari dell’Arma su mandato della Procura partenopea che sta indagando su una serie di influenze dei clan camorristici sul risultato delle ultime elezioni amministrative. Il sindaco, nonostante i carabinieri al lavoro, ha proseguito la sua giornata senza però sbilanciarsi sul suo futuro politico. Chi la conosce giura che Rosa Capuozzo non farà retromarcia così come lo stesso sindaco ha spiegato in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook. Oltre cinque minuti di discorso nel quale il primo cittadino si è rivolto ai suoi compaesani e ai suoi elettori ribadendo di aver “combattuto la camorra” e di non avere alcuna intenzione di fare marcia indietro. La scorsa settimana in un affollatissimo e movimentato consiglio comunale, il sindaco, tra le lacrime, aveva parlato di “strumentalizzazioni” dimostrando di voler rimanere salda alla propria poltrona. Anche l’altra sera, Capuozzo ha preso parte ad un flash mob organizzato a suo sostengo nel piazzale antistante il Municipio, più o meno contemporaneamente ad un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo nel quale il leader del Movimento aveva chiesto le dimissioni dello stesso sindaco. Ieri si attendeva una risposta che però non c’è stata. Forse ci saranno dei risvolti nella giornata di oggi. (Foto, Luigi Di Maio e Rosa Capuozzo)