Gli italiani puniscono i partiti, e non sganciano un euro

di Antonio Angeli

Agli italiani non piace dare soldi ai partiti e lo dimostrano i dati, diffusi proprio ieri, dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia. Solo il 2,7% dei contribuenti, nel 2015, ha scelto infatti di destinare il famoso 2 per mille ai partiti politici. Sono stati 1,1 milioni (su un totale di circa 50 milioni), che alla fine hanno donato la bella cifra di 9,6 milioni di euro a chi fa la politica per mestiere. La parte dell’asso pigliatutto in questa «partita» l’ha fatto la formazione di Matteo Renzi, seguita a una certa distanza dal Carroccio. Sul podio, un po’ a sorpresa, anche Sinistra Ecologia e Libertà del leader Nichi Vendola. Sono state pubblicate dal Mef tutte le cifre relative alla scelta dei contribuenti sul 2 per mille dell’Irpef ai partiti politici, riferiti alle dichiarazioni dei redditi del 2015 (anno di imposta 2014). Infatti, a decorrere dall’anno finanziario 2014, con riferimento al precedente periodo d’imposta, ciascun contribuente ha la possibilità di effettuare la scelta di destinare il due per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche al finanziamento di un partito politico all’atto di presentazione della sua dichiarazione dei redditi. In particolare: su un totale di 40.989.567 contribuenti soltanto 1.106.288 (2,7%) ha scelto di destinare il 2 x mille ai partiti per una somma pari a 9.600.000 di euro.

In 596.290 hanno scelto il Partito democratico per una somma pari a 5.358.250 euro. In 138.941 hanno scelto la Lega Nord per un totale di 1.109.082 euro. Segue Sinistra ecologia e libertà con 100.991 cittadini che hanno devoluto 881.588 euro. E ancora: Forza Italia (60.778 cittadini, 529.904 euro); Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale (56.362 cittadini, 472.384 euro); Partito Socialista Italiano (18.257 cittadini, 114.938 euro); Nuovo Centrodestra (16.764 cittadini, 168.629 euro). I valori dell’anno finanziario 2014, anno di istituzione del due per mille, non sono confrontabili con quelli degli anni successivi, in quanto per il 2014 la scelta richiedeva una procedura meno diretta e più complessa per i contribuenti: doveva essere effettuata attraverso un’apposita scheda che non era allegata all’ordinaria modulistica fiscale ma doveva essere prelevata dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. Il Mef ricorda inoltre che nel 2015 la somma totale erogata è ridotta proporzionalmente al tetto massimo di 9,6 milioni di euro, rispetto alla somma teorica complessiva di 12,3 milioni (come stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana del 2014).

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