Offensiva catto-dem contro adozioni gay, ma il Pd le difende

Documenti di area, controappelli, liste dei dissidenti cattolici pubblicate su gay.it, emendamenti. Lo scontro nel Pd sulle unioni civili, e in particolare sul punto delle stepchild adoption, sale ancora di tono. Ma ciò nonostante, la determinazione di Matteo Renzi e della maggioranza del partito non cambia: si andrà nell’aula del Senato con il testo Cirinnà, comprensivo delle adozioni per il partner; e l’emendamento depositato dai cattolici Dem per sostituirle con l’affido rafforzato non avrà il ‘timbro’ del gruppo ma resterà solo come iniziativa personale. Lo schema, spiegano dai vertici parlamentari Dem, resta dunque lo stesso: “All’interno della stepchild adoption, possono essere inseriti limiti per rassicurare quel mondo”. Una linea ribadita sia dal senatore ‘giovane turco’ Verducci, sia dal franceschiniano (e cattolico) Mirabelli. E nella riunione di ieri della ‘bicameralina’ che ha l’obiettivo di trovare una mediazione, di ipotesi ne sono state affacciate diverse: consentire l’adozione solo per i figli nati prima della registrazione dell’unione civile; consentire l’adozione solo per i figli nati da precedenti relazioni eterosessuali; esplicitare un richiamo ai divieti della legislazione italiana sull’utero in affitto; e soprattutto – è l’ipotesi che al momento sembra più quotata – prevedere un periodo pre-adottivo in cui giudici e servizi sociali valutano se la nuova famiglia ha le caratteristiche e i requisiti per l’adozione.

Il punto però, spiegano da palazzo Madama, è che alla mediazione ci si deve arrivare con calma e soprattutto nel lavoro interno al gruppo del Senato: “Il termine degli emendamenti è il 22, entro quella data si vedrà se sarà possibile presentare un emendamento con in calce le firme delle diverse anime del Pd. Quella sarà la mediazione”. Facendo trasparire il fastidio per l’invasione di campo dei 37 deputati cattolici che hanno presentato un documento per dire no alla stepchild adoption. Ma lo stesso fastidio emerge per la pubblicazione su gay.it dei nomi e delle foto dei senatori contrari alle adozioni: “Lista di proscrizione”, è la definizione più comune, non solo da parte dei diretti interessati. L’obiettivo della mediazione sembra dunque oggi un po’ più lontano, ma ai vertici del Pd resta forte la convinzione che alla fine la legge passerà, e con la stepchild adoption: “L’emendamento sull’affido rafforzato non andrà da nessuna parte, anche Ncd lo sconfessa”.

Più a rischio però sarebbe un emendamento per lo stralcio del tema: “I voti segreti saranno tanti…”, riconoscono dal Pd. E si capisce allora perché Matteo Renzi sta tenendo il governo ben lontano dalla vicenda, lasciando libertà di coscienza ai gruppi. Alla fine, ragionano nel Pd, “noi ci proviamo fino in fondo a portare a casa il testo Cirinnà così come è. E poi si vedrà se, con i voti segreti, prevarrà una maggioranza grazie ai voti di Sel, M5s e parte di Fi per la stepchild adoption, o se si dovesse registrare una maggioranza per lo stralcio”. Un bivio che potrà essere influenzato anche dal Family day convocato per il 30 gennaio quando – anche in virtù dello slittamento di due giorni dell’approdo in Aula – la discussione sarà appena iniziata. In ogni caso, è la convinzione dei vertici Dem, “avremmo portato a casa una legge con diritti che milioni di italiani aspettavano da decenni”.

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