Sale a 27 il bilancio dei morti nell’attacco jihadista a Ouagadougou. Tratte in salvo, invece, 150 persone di cui 33 feriti di 18 nazionalità diverse. Dunque, un nuovo attacco terroristico all’hotel Ybi, vicino al Cafè Cappuccino, nel centro di Ouagadougou, già teatro assieme all’Hotel Splendid di due assalti jihadisti nel cuore della notte. Lo rende noto il ministro dell’Interno del Burkina Faso, paese dell’Africa, Simon Compaorè. L’ipotesi più probabile è che alcuni terroristi abbiano trovato rifugio nel secondo albergo dopo il blitz delle forze speciali allo Splendid. Il presidente del Burkina Faso, Roch Marc Christian Kabore, invece, ha reso noto, in tarda mattinata, che un assalitore è stato ucciso dalle forze di sicurezza all’Hotel Yibi.
DOPPIO ATTACCO Un commando jihadista ha lanciato un sanguinoso assalto a un ristorante e a un albergo frequentati da occidentali a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, facendo esplodere anche due autobomba. L’operazione è stata rivendicata da Al-Qaeda nel Maghreb Islamico ed insanguina la città appena due mesi dopo un attacco molto simile in Mali. Poco prima delle 3 di notte, è cominciato il blitz delle forze di sicurezza a cui hanno preso parte anche truppe francesi e agenti dei servizi di intelligence americani per liberare dal commando di terroristi trincerato all’interno dell’hotel Splendid, un albergo di lusso nel centro della capitale, utilizzato anche dallo staff Onu e da occidentali. Due ore e mezzo dopo, mentre l’assalto era ancora in corso, un ministro del Burkina Faso ha annunciato che in totale sono state liberate 126 persone, di cui 33 feriti, che erano ostaggio del commando islamico. Tra i liberati anche il ministro del Lavoro Clément Sawadogo, presente nell’hotel al momento dell’attacco. Secondo fonti governative 4 jihadisti, 2 uomini e 2 donne, sarebbero stati uccisi erano “di nazionalità araba e africana”. Stando a quanto riferisce una tv locale sarebbero almeno 5 i terroristi che hanno attaccato l’hotel Splendid a Ouagadougou e tra di loro ci sarebbero anche donne. A rafforzare questa tesi la testimonianza di alcuni testimoni che avrebbero visto un quinto terrorista fuggire in un locale nelle vicinanze.
IL BILANCIO Il presidente del Burkina Faso Roch Marc Christian Kabore ha reso noto che un quarto assalitore è stato ucciso dalle forze di sicurezza all’Hotel Yibi, di fronte all’Hotel Splendid dove questa mattina i militari francesi e del Burkina Faso avevano liberato 150 ostaggi. Due dei tre assalitori uccisi allo Splendid sono donne, ha aggiunto precisando che 27 persone sono rimaste uccise all’Hotel Splendid e al vicino ristorante Capuccino dopo l’attacco iniziato ieri sera e rivendicato da al Qaeda nel Maghreb islamico.
I TERRORISTI E’ al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi) l’organizzazione jihadista che si è attribuita l’assalto a Ouagadougou. Aqmi ha inviato un messaggio di rivendicazione all’agenzia di stampa mauritana al Akbar. L’organizzazione precisa che l’attacco è stato condotto da uomini che appartengono ad al- Murabitoun, un gruppo che opera nel deserto del Sahara e che è guidato dal jihadista algerino considerato uno dei principali capi di Aqmi, Mokhtar Belmokhtar. Al-Murabitoun è stato l’autore dell’attacco, condotto con modalità molto simili due mesi fa nella capitale del Mali, Bamako, quando un commando islamista prese d’assalto l’Hotel Radisson Blu, anche quello frequentato soprattutto da occidentali. Il gruppo sostiene che l’assalto è un messaggio “scritto dagli eroi dell’Islam con il sangue”, un attacco “contro gli adoratori della Croce, gli occupanti delle nostre terre, i saccheggiatori delle nostre ricchezze e coloro che violentano la nostra sicurezza”: un attacco per “punire gli adoratori della Croce per i crimini commessi in Repubblica Centrafricana, in Mali e nelle altre terre dei musulmani e per vendicare il nostro Profeta”.
LA FRANCIA ll presidente Francois Hollande ha denunciato l’attacco definendolo “efferato e vile”. “Le truppe francesi forniscono sostegno alle forze burkinabesi”, ha confermato l’Eliseo, sottolineando che “il presidente della Repubblica ha espresso il suo totale sostegno all’omologo (Roch Marc Christian) Kaboré”. Anche Washington dispone di 75 militari nel Paese e ha detto che sta appportando sostegno alle forze francesi nell’operazione.
DISPERSI Dopo l’attacco di ieri sera a Ougadougu, capitale del Burkina Faso, l’Unità di crisi della Farnesina si è immediatamente attivata ed è in contatto con la rete diplomatico-consolare per verificare l’eventuale presenza di italiani. Lo riferiscono fonti del ministero degli Esteri. Il “Cafè Cappuccino”, il locale attaccato da un commando qaedista a Ouagadougou, in Burkina Faso è di proprietà di un italiano. Il caffè-ristorante si trova sulla centralissima Avenue Nkrumah, accanto all’Hotel Splendid, l’altro obiettivo dell’attacco terroristico, ed è un punto di riferimento per i visitatori italiani e occidentali nella capitale del Paese africano.
LA POLITICA Lo scorso novembre era stato eletto presidente del Burkina Faso il leader dell’opposizione ed ex primo ministro Marc Christian Kabore nelle prime elezioni democratiche dal golpe del 1987, il primo passaggio di poteri da un governo civile a un altro, al termine di un lungo periodo di transizione per l’ex colonia francese, un paese a maggioranza musulmana (il 50 per cento della popolazione, con il dieci per cento cristiano e il 40 per cento animista) che confina con Mali e Niger. Ma contrariamente a questi due paesi, per anni, e fino allo scorso aprile, il Burkina Faso era stato immune alla violenza jihadista. La scorsa primavera, il primo attacco, poi rivendicato dall’Is, contro una miniera di manganese, dove era stato sequestrato un dipendente rumeno. Lo scorso novembre, 13 persone erano state arrestate in un covo vicino alla frontiera con il Mali con materiale per confezionare ordigni esplosivi con l’accusa di voler organizzare un attacco su larga scala. Nel pomeriggio di ieri, poche ore prima dell’attacco di Ouagadougou, un commando di una ventina di uomini pesantemente armati aveva assaltato una centrale della polizia nel villaggio di Tin Abao, uccidendo un agente e un civile. Due agenti erano inoltre rimasti feriti. Le elezioni di novembre segnavano il ritorno alla normalità politica dopo il governo provvisorio insediato in seguito al sollevamento che più di un anno fa aveva portato alla caduta di Blaise Compaoré, ora in esilio in Marocco, e del suo governo nepotista e corrotto. Le elezioni, originariamente previste per lo scorso ottobre, erano slittate a causa del tentato, e fallito dopo breve, colpo di stato di settembre a opera del braccio destro di Compaoré, il generale Gilbert Diendere. Compaoré era salito al potere dopo un golpe nel 1987 in cui era stato ucciso Thomas Sankara, il “che Guevara africano”, carismatico primo presidente dall’indipendenza (e suo compagno, il primo voce, il secondo alla chitarra, nella band jazz dei Tout-a-Coup-Jazz). Migliaia di persone erano scese in piazza lo scorso anno a Ouagadougou contro il piano di Compaoré di riforma della costituzione, per estendere ulteriormente il mandato che deteneva da 27 anni ispirandosi a Sankara.
Articolo aggiornato alle 15:46